La sfuriata d’aria fredda di natura artica farà sentire tutta la sua efficacia sul finire della settimana, nell’ambito di un’evoluzione rapidissima: prima piogge e temporali in rapida discesa da nord a sud, sospinti dal carico d’aria fredda che, aggirando le Alpi, entrerà in parte dalla Porta del Rodano ed in gran parte dalla Porta della Bora. Temperature in calo anche di 12-13 gradi, col fresco assai accentuato dalla sostenuta ventilazione. Sentiremo necessità di coprirci, è inevitabile, ma nonostante le sensazioni di freddo non si può certo parlare di anticipo d’inverno: le temperature rientreranno quasi ovunque nella norma e scenderanno un po’ sottomedia solo sulle zone adriatiche e sul Meridione.
Il clima lo percepiremo più freddo della realtà, più che altro perché siamo abituati all’attuale fase di caldo, questa sì davvero eccezionale e fuori da ogni logica. Il fine settimana sarà quindi ventoso e frizzante, ma vale la pena a questo punto intuire quel che accadrà in seguito: ci sarà davvero l’inizio dell’autunno? Giungeranno le tanto sospirate perturbate atlantiche? A tal proposito non abbiamo risposte affatto positive ed anzi sembra proprio che ci siano nuove chances per l’anticiclone di matrice sub-tropicale oceanica, anche se resterà probabilmente parzialmente relegato con i massimi ad ovest e quindi non in grado di portare di nuovo aria d’estate nel cuore dell’autunno.
Il raffreddamento del week-end, dalle caratteristiche non certo tipicamente autunnali, si profila quindi come un semplice break e poi le ipotesi, che vanno attualmente per la maggiore, indicano ancora una probabile rimonta anticiclonica in grado d’impedire le sortite perturbate atlantiche verso il Mediterraneo. Al limite ci potrebbero essere, nel corso della prossima settimana, ulteriori discese fresche da nord o nord/ovest, che potrebbero scivolare più facilmente, con la loro parte più attiva ed instabile, verso i Balcani.