In Italia si stanno nuovamente venendo a scontrare masse d’aria piuttosto differenti: correnti fresche premono a nord delle Api, mentre un flusso caldo-umido sta investendo la nostra Penisola. Le due masse d’aria sono separate da una linea frontale, che tuttavia non entrerà franca sul Mediterraneo per la deviazione imposta da un’imperiosa rimonta anticiclonica atlantica. Tutto sfuggirà verso i
Balcani, non prima d’aver coinvolto il Triveneto e parte dei versanti adriatici. In questa mappa ad alta risoluzione vediamo i possibili forti rovesci del tardo pomeriggio odierno attesi sul Friuli Venezia Giulia.
Nel fine settimana la saccatura, associata a tale ingresso instabile, sfilerà in prevalenza sull’area Balcanica, mentre una zona di massimi anticiclonici al suolo s’insedierà tra la Francia, la Baviera e la Regione Alpina, come possiamo notare nella mappa in basso riferita alla notte fra sabato e domenica. Per questo motivo gli effetti del passaggio frontale saranno marginali, ma tale dinamica comporterà l’ingresso dell’aria fresca, che nei bassi strati avverrà tramite sostenute correnti nord-orientali.
L’irruzione fresca sarà dunque l’elemento di maggior rilievo di questo week-end: l’entità del raffreddamento la possiamo vedere scrutando la situazione all’altezza isobarica di 850 hPa. Nella prima immagine in basso sono riprodotte le isoterme assolute per la notte fra domenica e lunedì (valori addirittura tra +6 e +8°C sull’Adriatico Centro-Settentrionale), mentre la seconda immagine, riferita allo stesso momento, indica l’entità dello scarto termico rispetto alla situazione attuale.
L’evoluzione per l’inizio della prossima settimana appare ancora incerta, ma tutto sommato appare probabile la spinta notevole dell’anticiclone delle Azzorre verso l’Europa Centro-Orientale, tanto da agganciare, almeno a livello del suolo, l’alta pressione dinamica di matrice russa e formare il cosiddetto “Ponte di weikoff”. In corrispondenza di tale situazione, l’Italia si troverebbe esposta alla persistenza di un afflusso fresco dai Balcani, in scorrimento sul bordo meridionale dell’anticiclone, mentre non va trascurata l’insidiosa presenza di una saccatura in isolamento fra Mar Nero e Penisola Ellenica.