Anzitutto possiamo dirvi che anche nella prima metà della prossima settimana avremo un quadro climatico di chiaro stampo invernale. Questo perché, a prescindere dalle differenze modellistiche che andremo ad analizzare, affluiranno fredde correnti orientali. I venti di Grecale scivoleranno lungo il bordo meridionale della possente struttura anticiclonica presente sull’Europa settentrionale. Questi gli elementi certi, almeno ad oggi.
Ora, considerando l’impianto barico generale ecco che i due più autorevoli matematici di previsione (l’americano GFS e l’europeo ECMWF) ci mostrano due soluzioni diverse. Partiamo dal modello a stelle e strisce.
Come si evince dalla mappa barica di lunedì 14 marzo, le fredde correnti orientali penetreranno sulle nostre regioni ma la discreta influenza anticiclonica non consentirà ad alcun Vortice Freddo di impattare sul nostro Paese. Tale ipotesi determinerebbe qualche fenomeno da stau nelle zone sopravento (soprattutto lungo le adriatiche e nel cuneese, con nevicate a bassa quota), altrove meteo variabile con maggiori persistenti schiarite sulle tirreniche (sottovento rispetto all’Appennino).
Ora passiamo alla mappa europea. Andiamo un giorno avanti, al 15 marzo, e quel che potrete notare abbastanza facilmente è lo scivolamento di un nucleo freddo verso il Nord Italia. Tale evoluzione porterebbe un più corposo abbassamento termico al settentrione con possibilità di neve a bassissima quota. Farebbe più freddo anche altrove e l’instabilità potrebbe spingersi su parte delle regioni centrali. Peraltro tale scenario determinerebbe una maggiore persistenza dell’inverno.