Nuovo anno, vecchie abitudini: in meteorologia la storia spesso si ripete ed una nuova azione artica allargherà il proprio raggio d’azione sull’Europa nei primi giorni del 2011. L’espansione della saccatura artica verso l’Italia appare tuttavia meno efficace di quanto sembrava profilarsi con le proiezioni disponibili nei giorni scorsi, con un ingresso più sbilenco ed attenuato dei venti freddi nord-orientali.
La causa principale sarà dovuta ad una maggiore ingerenza della rimonta anticiclonica che dai settori centro-occidentali europei spancerà rapidamente verso sud. In sostanza, già dal 2 gennaio le nuove masse d’aria rigide si addosseranno all’Arco Alpino portando un notevole calo termico in montagna, ma la concomitante espansione abbastanza incisiva del nasino anticiclonico da ovest dovrebbe deviare la parte più importante del flusso artico verso levante, lasciando dunque all’Italia un po’ le briciole.
Parte dell’aria fredda sconfinerà nei bassi strati, attraverso il gradiente barico innescato dall’anticiclone in rinforzo oltralpe ed una bassa pressione più a sud: potrebbero dunque risultare molto più affievoliti i contrasti termici e l’entità della ciclogenesi attesa sui mari meridionali italiani. La scarsa tenuta del promontorio anticiclonico di blocco sul Vicino Atlantico lascerà tra l’altro poche speranze all’aria moderatamente fredda di poter insistere a lungo sul territorio italiano.