La rinfrescata, giunta in quest’ultimo week-end tramite correnti settentrionali, sta per cedere nuovamente il testimone ad un deciso cambio di circolazione. L’anticiclone nord-africano, dopo essersi un po’ contratto a latitudini più meridionale, tornerà a gonfiare il petto e, stimolato da un’imponente onda ciclonica sul Vicino Atlantico, offrirà il suo alito rovente verso il Mediterraneo Centrale, ma anche fin su parte dell’Europa Centro-Orientale. La mappa in basso, elaborata da GFS, mostra la situazione barica in quota per giovedì, momento cruciale nel quale l’ondata di caldo si fionderà anche verso l’Est Europeo (la 592 dam si spingerà oltre l’Adriatico).
Focalizziamo l’attenzione sulla giornata di giovedì 23: in base alle ultime analisi, confermiamo come la bolla calda principale raggiungerà la Sardegna, ove le isoterme ad 850 hPa sfioreranno i +28°C. L’aria calda, come già sottolineato, si porterà anche verso gran parte della Penisola ed oltre, subendo l’influsso dell’orografia territoriale alle quote medio-basse. La circolazione dei venti si disporrà infatti da sud-sud/ovest e si potrebbero quindi avere delle cosiddette “bolle calde favoniche” sui settori del medio-alto versante adriatico, ma anche a nord dell’Arco Alpino (la +26°C in Austria, se si dovesse realizzare, sarebbe eccezionale). In queste zone l’effetto di discesa delle correnti calde dai crinali montuosi potrebbe produrre ulteriore riscaldamento e riflettersi fino al suolo. Come possiamo vedere nella seconda mappa ad alta risoluzione, le temperature al suolo potrebbero avvicinarsi attorno ai 40 gradi sui settori adriatici, mentre in Sardegna sono attese punte di oltre 42 gradi.
Nei giorni successivi il caldo potrebbe concentrarsi al Sud e sulle Isole, con picchi particolarmente elevati (fino a 42-44 gradi) in Puglia e Sicilia. In base alle ultime elaborazioni, l’ondata di caldo assumerebbe caratteristiche di notevole persistenza. Abbiamo scelto i diagrammi termodinamici di previsione di Cagliari e Palermo (temperature e geopotenziali ad 850 hPa ed a 500 hPa), per far notare come sulle Isole Maggiori non si attendono significative tregue della calura nord-africana fino al lungo-lunghissimo termine. Il metodo evidenziato è quello degli spaghetti, o linee d’insieme che consentono il raffronto fra i vari membri di previsione del modello NCEP (la media è rappresentata dal cosiddetto spago nero): naturalmente, più si va avanti con la previsione, e più la forbice dei vari parametri aumenta, a conferma di un’attendibilità che va a decrescere dagli ultimi giorni di Luglio in poi.