L’imminente affondo di un’onda ciclonica, poco al largo della Penisola Iberica, darà grande enfasi alla rimonta anticiclonica nord-africana verso il Mediterraneo Centrale. Ci attende dunque un progressivo consolidamento del bel tempo associato ad un incremento termico fino almeno martedì 16, mentre per le giornate successive si prospettano importanti cambiamenti. L’onda ciclonica, dapprima sulla Penisola Iberica, forzerà il passo verso l’Europa Centrale e l’Arco Alpino, riuscendo probabilmente nell’intento d’entrare sull’Italia apportando un refrigerio ed una maggiore instabilità. Al momento ci sono poche certezze vista l’ampia distanza dall’evento, ma appare utile fare un raffronto fra il modello GFS e quello ECMWF per capire come potrebbe articolarsi questa possibile rottura del persistente dominio anticiclonico.
Scenario GFS L’alta pressione nord-africana inizierà a subire una prima battuta d’arresto a partire da mercoledì 17, quando è atteso l’ingresso d’infiltrazioni d’aria fresca in quota per l’approssimarsi di un’onda ciclonica di matrice nord-atlantica. La prima mappa mette in luce l’analisi barica attesa nella notte fra mercoledì 17 e giovedì 18, con l’ingresso dell’asse di saccatura e dell’aria fredda in quota sulle regioni settentrionali. Il cedimento barico sarà drastico anche nei bassi strati, con la genesi di un minimo ciclonico al suolo sull’Alto Adriatico. L’intrusione ciclonica, invece di sfuggire sull’area Balcanica, potrebbe riuscire a penetrare sul Centro-Sud, in quanto una rimonta anticiclonica a nord delle Alpi taglierebbe il nucleo di bassa pressione, lasciato vagante sui nostri mari. Facendo attenzione alla seconda mappa, fra venerdì 19 e sabato 20 la goccia fredda s’andrebbe a collocare sul Meridione, mentre una nuova onda nord-atlantica potrebbe avvicinarsi verso l’Arco Alpino, a conferma di un periodo decisamente più dinamico.
Scenario ECMWF Il modello di Reading smorza, almeno nella fase iniziale, l’ingresso dell’onda ciclonica sull’Arco Alpino. Come possiamo notare dalle mappe in basso, la piccola saccatura si porterebbe in parte verso i Balcani, contribuendo tuttavia ad un certo ridimensionamento barico e termico su tutta la Penisola (in base alla disposizione delle isobare a livello del suolo, correnti da N/NE si attiverebbero un po’ su tutte le regioni). Il successivo drastico rinforzo anticiclonico sull’Europa Centrale farebbe scivolare la goccia fredda sui mari centro-meridionali italiani ed in seguito sulle coste nord-africane. L’andamento della goccia fredda è ben delineato dalla serie di cartine riprodotte qui in basso.