Il 2013 dovrebbe aprirsi con un ridimensionamento dell’anticiclone, che lascerà spazio all’intromissione di una saccatura perturbata accompagnata da aria moderatamente fredda d’origine artica: avremo scenari meteo un po’ più invernali, con possibili nevicate fino a bassa quota per quanto concerne il Nord. Questa parentesi instabile sarà del tutto temporanea e durerà fino al 2-3 gennaio, con l’area ciclonica a carattere freddo che tenderebbe a sprofondare sul Nord Africa, mentre l’evoluzione successiva dovrebbe essere segnata dal prepotente ritorno di un forte anticiclone in espansione da ovest.
La forte attività del Vortice Polare, con le depressioni sul Nord Europa, esaspererà il flusso mite zonale trascinando alle nostre latitudini l’anticiclone, mentre il gelo artico sarà confinato all’Est Europa. Avremo temperature un po’ sopra la norma, in quanto si tratterà di un campo anticiclonico che trarrà respiro dalla fascia sub-tropicale oceanica. L’Epifania dovrebbe (il condizionale resta d’obbligo) vedere un predominio dell’alta pressione: a seconda dell’asse anticiclonico, potrebbe esservi lo spiraglio per infiltrazioni fredde verso le Adriatiche, ma non dovrebbe esserci alcuna ondata di gelo. Quella sotto è la proiezione ultima di ECMWF per il 6 gennaio (fonte www.meteogiornale.it/mappe-modelli-meteo), con i massimi anticiclonici appena ad ovest dell’Italia.