Siamo andati a spulciare l’ultima corsa del modello matematico americano, il GFS, prestando particolare attenzione alla previsione delle temperature alla quota isobarica di riferimento degli 850 hPa (equivalente grossomodo a 1500 metri di altitudine). La scelta non è affatto casuale, perché mira a mettere in risalto una delle peculiarità delle stagioni transitorie: gli scambi meridiani.
Una dicitura che sta ad indicare il movimento di grandi masse d’aria – calda e fredda – da nord a sud e viceversa. La mappa del prossimo martedì 17 settembre (alla mezzanotte) mette in risalto tanto l’incursione artica che trafiggerà il Regno Unito – espandendosi parzialmente alla Mitteleuropa – quanto l’afflusso d’aria calda sahariana ai confini del Sud Italia. Differenze termiche spropositate: dall’isoterma 0°C fin sull’Inghilterra, ai 20°C sulla Sicilia e addirittura ai 24°C sulla coste del nord Africa.
Il fronte freddo incontrerà l’ostacolo alpino e lo sbarramento di una propaggine azzorriana a ridosso della Francia. Il caldo, invece, venendo da sud non troverebbe alcun ostacolo ma non sembra in grado di avere quella spinta necessaria per raggiungere le nostre regioni. Da valutare l’eventualità (ad oggi remota) che i due fronti entrino in contatto sul Mediterraneo, il ché non deporrebbe certamente a favore del bel tempo.