Si è formato un vastissimo anticiclone dinamico, ben lungi da arrecare freddo intenso: su vasta scala porta clima invernale generalmente poco umido, con temperature prossime alle medie del periodo, ostacola il transito dei flussi perturbati, il tempo è buono, anche se non diffusamente sereno.
Nessuna regione temperata dell’emisfero boreale è investita da irruzioni di aria artica. Il freddo che possiamo riscontrare nelle regioni continentali, deriva dal depositarsi dell’aria fredda negli strati medio bassi dell’atmosfera, tipica conseguenza dell’alta pressione invernale.
C’è calma atmosferica in quasi tutte le regioni, anche in Giappone, dove qualche giorno fa si erano avute eccezionali nevicate, ma il nord dell’arcipelago ha un clima che si discosta sensibilmente da quello tipico delle aree temperate.
Da uno sguardo d’insieme sull’evoluzione dei prossimi 7 giorni, possiamo rilevare vistosi cambiamenti:
una moderata irruzione di aria artica interesserà la costa del Pacifico del Nord America, fin quasi la California. Un’altra spinta di aria fredda si porterà verso le grandi pianure nordamericane per poi giungere nella costa atlantica. Non sarà comunque freddo eccezionale.
In Europa un potente anticiclone dinamico, a cuore caldo, farà salire le temperature in Scandinavia e gran parte del Continente.
Una marcata irruzione di aria artica scenderà nella regione degli Urali e la Siberia occidentale, con la tendenza ad alimentare un lago di aria gelida tra il Mar Caspio ed il Lago di Aral.
Il freddo sarà in lieve aumento sulla Siberia orientale, culla del gelo del nostro Emisfero, ciò a causa di una marcata irruzione di aria artica proveniente dalla banchisa polare.
L’integrità dell’anticiclone russo siberiano andrà scemando sino a valori non oltre i 1035 hPa in Mongolia.
Infine, nuove fortissime nevicate investiranno il centro nord del Giappone, con forti venti e freddo che giungerà dalla Russia.