La settimana attuale segna una pausa agli scambi meridiani che per così lungo tempo hanno condizionato il clima del continente europeo, dove ripetuti affondi artici hanno contribuito a mantenere condizioni prettamente invernali da ovest ad est.
Ora la distensione di un’area anticiclonica sul comparto centro meridionale e l’afflusso di correnti miti oceaniche su quello settentrionale, ha portato ad un aumento termico generalizzato su buona parte dell’Europa centro occidentale, mentre persistono condizioni fredde solo sul lato settentrionale del continente.
Tale situazione resterà invariata fino a venerdì, quando la formazione di un’ampia area anticiclonica sull’artico, in distensione meridiana verso sud, provocherà la rottura del flusso oceanico, che scorrendo da sudovest verso nordest trasporta miti correnti atlantiche fin verso la penisola scandinava meridionale.
L’espansione di tale figura anticiclonica metterà in moto un flusso di aria gelida che dalla scandinavia, si porterà verso sudest, con meta finale i Balcani.
Il flusso freddo sarà accompagnato dall’espansione verso sud del corridoio anticiclonico artico che romperà la estesa saccatura depressionaria in due distinte figure: la prima posizionata in pieno oceano porterà il suo asse sud nord trasferendo il flusso mite oceanico in direzione dell’Islanda, la seconda sarà alimentata dall’irruzione gelida che approfondirà tale vortice splittandolo verso sudest.
Tra le due figure si interporrà l’alta artica in congiunzione con la figura ora presente sul bacino del Mediterraneo, che assumerà anch’essa posizione meridiana, con asse nord sud compreso tra scandinavia ed Europa centrale, lasciando l’Italia in balia di correnti orientali.
Così sul finire della settimana attuale che sarà caratterizzata da tempo stabile progressivamente più caldo grazie al contributo africano che da domani verrà ad aggiungersi alla figura altopressoria, enfatizzato dalla rotazione e espansione verso sud della depressione oceanica, l’Italia passerà a venti più freschi di origine continentale, con un nuovo calo termico ed un clima essenzialmente più gradevole e in media con le temperature del periodo.
Nulla di più sembra accadere sulla nostra penisola, mentre un brusco cambio termico sarà presente sul comparto orientale del continente, che piomberà da una falsa primavera ad un nuovo rigore invernale con fenomenologia annessa a carattere nevoso.
La situazione poi sembra evolvere verso una nuova distensione più franca dell’alta pressione sul bacino del Mediterraneo, pur restando meridiana, con l’interruzione della ventilazione orientale gradualmente sostituita da occidente da venti meridionali, grazie allo spostamento dell’asse anticiclonico verso sudest, permettendo il lento avvicinamento delle aree depressionarie oceaniche, che da giorni tentano l’ingresso più franco sul continente.
Il tempo si ristabilirà così anche sul settore balcanico, con la distensione dell’alta, ma il Vortice Polare resta comunque come una spada di Damocle sul comparto russo, pronto ad entrare in azione appena l’occasione si farà presente; e la probabile formazione di una nuova cellula anticiclonica sull’artico potrebbe favorire l’ennesima colata gelida entro breve termine.
La situazione va comunque monitorata e rivista data la non concordanza di tutti i modelli sulle modalità dell’irruzione della prossima settimana, sull’esatta direzione della colata artica, che potrebbe subire un west-shift e colpire più direttamente la nostra penisola.