Il modello di Reading ci mostra una proiezione a medio e lungo termine sempre contraddistinta da una presenza costante sull’Europa occidentale di una solida cella di alta pressione estesa sui meridiani a causa del forcing di tre figure depressionarie distribuite sullo scacchiere Europeo e con presenza di geopotenziali elevati in quota. L’Italia nei i prossimi giorni godrà di una circolazione atmosferica che si farà antizonale per l’arrivo di venti molto freddi da est di natura polare. La fase estremamente dinamica ci mostra un poderoso split polare in area russa con forte depressione in abbassamento di latitudine e conseguente convogliamento di aria molto fredda su tutto l’est Europeo.
Come vedremo l’Italia avrà un nuovo calo termico, anche se limitato rispetto alle nazioni orientali europee.
Analisi breve medio termine
Nel breve termine l’analisi ci mostra un lento e progressivo aumento termico sulla penisola con cessazione della ventilazione dai quadranti orientali a partire da mercoledì 13 febbraio. La situazione prevalentemente anticiclonica garantirà tempo buono sul centro nord mentre al sud Italia andranno ad esaurirsi le condizioni di instabilità presenti ora. Nel quadro europeo avviene un aumento della pressione in zona islandese con quindi estensione dell’alta pressione verso i meridiani. A ovest permane una falla barica ciclonica sulla zona delle Azzorre, mentre ad est un nocciolo freddo depressionario comincia a convogliare aria molto fredda sulla penisola scandinava e poi sull’Est Europa.
La corrente a getto dall’Atlantico si divide, come successo più volte negli ultimi tempi, in un ramo ad alimentare la depressione sulle Azzorre e con un secondo ramo più intenso a salire verso nord sul bordo occidentale dell’alta pressione. L’alta pressione, preso possesso del nord Europa con massimi al suolo sul mar norvegese e massimi di pressione in quota sul nord della Gran Bretagna, offre il suo bordo orientale alla discesa fredda polare, con depressione a cuore molto freddo a posizionarsi sulla Russia. Già dalla giornata di Sabato forti venti freddi investiranno le regioni orientali della nostra penisola con calo termico molto marcato sui versanti orientali del sud Italia.
L’impostazione barica evidenzia una contrapposizione barica con geopotenziali estremi e zona di mezzo sul centro Europa orientale che diventerà corridoio preferenziale per la discesa delle correnti da nord.
La pressione atmosferica in area mediterranea occidentale rimarrà molto elevata e probabilmente il tempo rimarrà contraddistinto da una ventilazione orientale e da una situazione di stabilità. Sul mar Adriatico l’ingresso delle correnti veementi da est potrebbero portare ad un temporaneo peggioramento ed a una fase transitoria di instabilità a precedere il forte calo termico.
L’est Europeo vivrebbe condizioni estreme invernali con situazioni di blizzard all’ingresso del fronte freddo e poi con gelo intenso che, grazie alle isoterme molto basse, potrebbero portare in alcune zone delle temperature minime anche inferiori ai -20 gradi.
Analisi lungo termine
Questa fase estremamente importante, tale da far piombare l’est Europa in una fase di gelo intenso, sembra poter avere caratteristiche transitorie per quel che riguarda l’Italia. Già da lunedì ECMWF vede la cessazione sulla penisola delle correnti orientali mentre nel frattempo l’area ciclonica sulle coste iberiche atlantiche provocherà una nuova risposta anticiclonica subtropicale con nuovo “limbo” anticiclonico ad abbracciare la penisola.
Da mercoledì 20 sembra che la circolazione occidentale riesca ad entrare lievemente sul centro Mediterraneo con possibile e graduale rialzo termico e di umidità relativa, anche se la proiezione odierna ci mostra sempre e comunque una situazione anticiclonica sulla penisola.
Nelle proiezioni a lungo termine rimane quindi la configurazione anticiclonica sul centro Europa mediterraneo, con falla barica sull’Atlantico e circolazione sempre depressionaria sul nordest Europeo.
Merita analisi e soprattutto un costante controllo la proiezione a lunghissimo termine che vedrebbe il transito sul nord Europa di una forte depressione estremamente fredda in quota con presenza dell’alta pressione delle Azzorre in distensione ma minata da una zona depressionaria in quota sulla penisola Iberica.
Importante valutare e seguire la configurazione che, se confermata, porterà ad una spiccata zonalità e forse all’inizio effettivo a condizioni primaverili; oppure se un nuovo rallentamento del flusso zonale possa provocare una fase circolatoria con nuova forte oscillazione del getto polare in area Europea. In tal caso la primavera sarebbe destinata a rimandare il suo ingresso sull’Italia.