Il modello tedesco aveva previsto questo tipo di situazione, preannunciando l’entrata in campo dell’Anticiclone Russo, apportatore di un freddo invernale nei bassi strati che mancava da anni alla nostra Penisola.
Il freddo “balcanico”, infatti, non presenta temperature molto basse nell’alta atmosfera, come capitato nei giorni scorsi in seguito all’afflusso di aria Artica marittima.
Il freddo è invece concentrato nei bassi strati, come dimostrano i radiosondaggi odierni: a Milano Linate, ad una temperatura al suolo di -4°C, e di -8,1°C ad 850 hPa (1514 metri di altezza), corrisponde un valore termico di soli -26,3°C a 500 hPa (5520 metri), con strato inversionale posto attorno ai 3000 metri di quota.
Questo è proprio tipico dell’aria fredda di origine russo-balcanica, che presenta uno spessore limitato ai primi 2000-2500 metri di altezza.
Comunque, i valori minimi quasi ovunque sotto lo zero, favoriti anche dalla serenità del cielo, e soprattutto la temperatura di -1°C a Trieste, con bora, dimostrano come l’aria proveniente dalle innevatissime pianure balcaniche abbia oramai invaso anche la nostra Penisola.
E’ un tipo di irruzione che mancava da parecchio tempo sull’Italia, favorita invece da invasioni di aria Artica marittima, o da irruzioni da nord ovest, favorenti le abbondanti nevicate sugli Appennini meridionali, ma anche correnti piuttosto miti di foehn sul Nord Ovest italiano.
La situazione nelle prossime 24 ore resterà più o meno invariata: in quota una debole saccatura tenderà a scorrere lungo l’Adriatico, favorendo la comparsa di una certa nuvolosità evidenziata dall’umidità presente a 700 hPa, più intensa sulle zone sud orientali, ove, infatti, stamani sono comparse nevicate anche al livello del mare.
Invece, sul lato occidentale, un certo peggioramento del tempo sembra prendere piede nella giornata di martedì, per lo sviluppo di una depressione di tipo africano, che, tuttavia, l’Anticiclone Russo farà rimanere a latitudini piuttosto basse.
Mentre, infatti, comparirà della nuvolosità medio alta sul versante centrale tirrenico, le mappe DWD pongono come massima area di contrasto e di intensa umidità a 700 hPa il nostro Meridione, in particolare la Sicilia e la Calabria.
Tuttavia permangono condizioni di incertezza previsionale: un altro “polo freddo” alle quote superiori dell’atmosfera sembra infatti scendere di nuovo dal settore nord est fino al basso Adriatico, apportando un probabile peggioramento del tempo sempre sulle solite zone adriatiche, favorendo il permanere del freddo almeno fino a Venerdì 11 febbraio.