I colpi tardivi dell’inverno sono un appuntamento ormai piuttosto consolidato nella prima parte di marzo: di sicuro possono creare scalpore, soprattutto quando sopraggiungono dopo diverse settimane nelle quali il gelo si era astenuto dall’intervenire per lasciare spazio alla monotonia anticiclonica. Così è accaduto quest’anno con una svolta avvenuta di recente, nel corso della terza decade di febbraio: l’inverno ancora non sembra sazio di questa voglia di provare a riprendersi il tempo perduto.
Il sole però non aspetta le vicissitudini dell’inverno, così l’effetto delle avvezioni artiche non può essere così similare a quello di gennaio. A proposito di artico, un nuovo assalto, con ennesimo ingresso dal lato adriatico, è atteso all’inizio della prossima settimana: i modelli ancora sono in procinto di inquadrare esattamente le dinamiche e la traiettoria del gelo, che dovrebbe interessare l’Italia principalmente per quel che concerne i versanti adriatici e le regioni adriatiche. Potrebbe trattarsi di un affondo artico mordi e fuggi, con l’anticiclone intenzionato rapidamente a respingere verso est la saccatura artica, come evidenziano le proiezioni dei principali modelli.