L’atteso transito della profonda saccatura si va pian piano concretizzando, sotto la spinta dell’aria più fredda che ha già invaso il Mediterraneo Occidentale e, attraverso la Valle del Rodano, si va portando verso la Corsica e la Sardegna. Il perno della saccatura si muoverà verso est-sud/est, portandosi in nottata dal Golfo del Leone verso la Corsica e, successivamente, durante la giornata di domani, verso il Centro-Sud. Le correnti ancora temperate occidentali verranno pertanto sostituite da aria più fredda a tutte le quote, che porterà instabilità generalizzata per la giornata di domani soprattutto fra medio-basso versante tirrenico ed Isole, ove i venti di Ponente e Maestrale soffieranno con intensità molto sostenuta.
Il deciso raffreddamento termico atteso nella giornata di domani sarà maggiore alle quote più alte della troposfera, ma si propagherà verso il basso soprattutto in corrispondenza dei maggiori rovesci, permettendo alla neve di spingersi temporaneamente a quote molto più basse rispetto al livello dello zero termico. In riferimento a quest’ultimo parametro, su gran parte della Penisola nelle ore centrali di domani la temperatura di zero gradi si troverà attorno ai 1200/1300 metri d’altezza, mentre in Sardegna e sui rilievi alpini lo ritroveremo all’incirca sui 1000 metri. Rispetto alla situazione attuale, il maggiore calo delle temperature interesserà il Sud e la Sicilia, ancora oggi interessati da refoli d’aria più mite da sud/ovest.
Nuovi scenari freddi si vanno costruendosi per la prossima settimana, a causa di nuovi affondi di matrice artica dalla Penisola Scandinava destinati a portarsi fin sul cuore del Mediterraneo. La previsione è riferita alle giornate di Mercoledì 11 e Giovedì 12: una tale distanza previsionale mantiene ancora elevate le incertezze sull’incisività dei nuovi affondi freddi e sulle esatte dinamiche dell’intrusione verso il Mediterraneo Centrale. In base alle indicazioni odierne, la saccatura potrebbe portarsi a metà strada fra il nostro Paese e la Penisola Balcanica, esponendo quindi soprattutto i versanti adriatici ai maggiori effetti in termini di freddo e precipitazioni.