Ormai stiamo per entrare in un cambiamento di circolazione d’ampio respiro a livello europeo, i cui risvolti sono probabilmente dettati dall’imponente riscaldamento stratosfera a livello polare, una fra le concause che rendono più facili gli scambi meridiani e di conseguenza le ondate di freddo localmente intense sul Continente Europeo o sul Nord America. Il primo blitz freddo atteso nel week-end partirà dal consolidamento di un Anticiclone russo-scandinavo, presupposto necessario a frenare le miti correnti atlantiche ed a mettere in moto nuclei d’aria molto fredda di provenienza russa.
Durante la giornata di Domenica è attesa l’incursione di una bolla d’aria fredda ed instabile con caratteristiche continentale, in moto retrogrado fin verso il nostro Paese. E’ sufficiente il confronto fra le GFS e le ECMWF per intravedere delle differenze di notevole portata: il modello americano, nell’elaborazione delle ore 00Z, vede infatti l’Italia pienamente interessata dalla rotta del vortice d’aria fredda, con una flessione termica molto repentina che interesserà tutto il Centro-Nord. Viceversa, il modello inglese prosegue nella sua strada con una traiettoria più settentrionale della colata fredda, destinata ad interessare il cuore dell’Europa, le Alpi ed in una certa misura anche il Nord Italia. In tutta questa situazione, concorrerà l’allungamento alle latitudini basse mediterranee di una circolazione ciclonica iberica dotata d’aria decisamente più mite.
Non mancano le voci fuori dal coro, che presentano un’evoluzione estremamente diversa. Fra queste riteniamo importante citare le proiezioni NOGAPS, le quali non concedono spazio all’invasione dell’aria fredda russa verso il Continente Europeo e il nostro Paese, mentre viceversa individuano la depressione iberica come principale protagonista delle vicende meteo fin sul Mediterraneo Centrale, attraverso un richiamo di miti ed umide correnti meridionali.
TENDENZA LUNGO TERMINE Le ampie differenze appena viste in una previsione a 5 giorni non possono che ulteriormente crescere nell’evoluzione ancora successiva a 7 giorni. Risulta interessante notare come le GFS prevedevano poche variazioni, con l’ulteriore alimentazione di un poletto d’aria gelida sul Centro-Nord, che in parte riuscirebbe a propagarsi anche al Sud e sulle Isole. Il modello inglese prevede un giro del tutto particolare del vortice freddo che, dopo esser giunto sulla Francia e sui Pirenei, si tufferebbe nel Mediterraneo per giungere nei pressi della Sardegna, come evidenzia la seconda mappa che potete notare in basso.