La lunga fase di blocco anticiclonico sul Mediterraneo Centrale dovrebbe concludersi nella prima parte della prossima settimana. In questi ultimi giorni abbiamo osservato sulle mappe un costante rinvio di questa svolta meteorologica: inizialmente il cambiamento era previsto ad iniziare da domenica, mentre ormai appare certo che solamente da mercoledì vi sarà la percezione evidente dell’intrusione di masse d’aria più fresche, a suon di temporali prima al Nord e poi sulle regioni centrali.
In tutto questo periodo che ci separa fino a mercoledì sarà ancora il caldo l’elemento preponderante apportato dalla struttura anticiclonica subtropicale. Ora vediamo come è delineato il cambiamento dalle proiezioni elaborate dal modello GFS di questa mattina: nella prima mappa, riferita alle prime ore di mercoledì 27, osserviamo l’avanzamento del cavo ciclonico sul Nord Italia, con la genesi di un minimo ciclonico sottovento alle Alpi che determinerà l’intrusione di correnti da nord/ovest dal Golfo del Leone verso i mari di ponente. Nelle 24 ore successive (notte fra mercoledì e giovedì), come possiamo meglio scrutare nella seconda mappa, l’espansione dell’alta pressione atlantica verso l’Europa Centrale imprimerà un taglio alla saccatura isolando un cut-off proprio sui mari italiani e conseguente instabilità in estensione alle regioni centrali ed alla Sardegna.
Come già ribadito nei precedenti editoriali, abbiamo sottolineato che le mosse dell’alta pressione oceanica risulteranno decisive ai fini della prevista modifica meteo appena descritta. Un’eccessiva rimonta più o meno marcata verso nord potrebbe esporre l’Italia più a lungo al tiro delle correnti instabili di provenienza nord-europea. Per il momento ci limitiamo ad evidenziare come anche il modello ECMWF prevede una modalità del peggioramento molto simile a GFS. Questa proiezione, prevista per le prime ore di giovedì, mette in luce poche differenze rispetto alla stessa mappa del modello GFS (per il raffronto si veda la seconda mappa delle prime due postate in alto).
Per il momento riteniamo sia ancora troppo presto evidenziare gli effetti dell’inserimento della saccatura in termini di precipitazioni, poiché nel dettaglio molti elementi dipenderanno dall’effettiva traiettoria del nocciolo ciclonico. Molto più interessante invece è la valutazione del crollo termico atteso un po’ su tutte le regioni, prendendo in considerazione la variazione delle temperature rispetto alle condizioni attuali all’altezza geopotenziali standard di 850 hPa (circa 1500 metri). La prima mappa che vi proponiamo mostra la prima fase del raffreddamento (notte fra martedì e mercoledì) che vedrà ancora escluso il Sud alle prese con una rimonta d’aria calda pre-frontale, mentre nella seconda mappa notiamo i massimi effetti del raffreddamento un po’ ovunque: si noti il previsto calo di ben 15 gradi in Sardegna!