Lo scopo principale di quest’analisi è quello di porre in evidenza le soluzioni variegate che i principali modelli matematici tracciano in una previsione a 5-6 giorni. A differenza delle proiezioni a distanza di oltre 7-8 giorni (lungo termine), ove il confronto si limita alle ECMWF ed alle GFS, sulle previsioni a medio termine si spinge la gran parte dei modelli a scala globale, in modo da arricchire e verificare in maniera ancora più accurata la previsione.
In questo caso i modelli matematici non ci vengono molto incontro in quanto, come vedremo, si osserveranno delle dissonanze non di poco conto a livello di configurazione barica generale, così da abbassare non poco la predicibilità della previsione del medio termine. Nelle immagini scelte descriveremo gli scenari previsti da cinque diversi centri di calcolo: la carrellata iniziata dalle tedesche DWD che, confermando lo scenario previsto ieri, restano quelle potenzialmente più stabili per l’Italia, con l’affondo depressionario relegato sulla Penisola Iberica.
Tra gli altri modelli europei, qualche elemento comune si può ricavare dalle proiezioni fornite dalle UKMO e dalle ECMWF. Entrambi i modelli matematici indicano il tentativo di penetrazione di una debole onda ciclonica in prossimità del Nord Italia, che proverà ad interagire con il persistente vortice tra Iberia e Marocco. L’Alta Pressione resterà vispa dal Vicino Atlantico verso la Francia, rendendo difficoltoso un ipotetico aggancio dell’ondulazione ciclonica con asse obliquo, ma la vicinanza ad ovest di entrambe le aree cicloniche determinerà una circolazione depressionaria a carattere instabile su gran parte dell’Italia.
Le mappe canadesi GEM, riferite allo stesso periodo di previsione, danno maggiore enfasi alla penetrazione della saccatura, con unico perno sul Mediterraneo Occidentale Sull’Italia si attiverebbero correnti sciroccali al suolo e di libeccio in quota, favorevoli ad un peggioramento sulla parte centro-settentrionale della Penisola, soprattutto i versanti tirrenici. Le regioni meridionali resterebbero protette in tale frangente dalla gobba anticiclonica sub-tropicale a carattere pre-frontale.
Infine, l’evoluzione proposta da GFS è ulteriormente differente e, sulla base delle indicazioni già fornite ieri mattina, indica la penetrazione di una sacca depressionaria nord-atlantica con aria fredda in quota sul Mediterraneo Occidentale, in successivo isolamento sulle vicine coste algerine (come si può vedere dall’evoluzione in basso, riferita alle 144 ore di previsione, per il giorno Venerdì 24 Ottobre). La notevole incisività dell’affondo depressionario risulterebbe favorevole ad un generale peggioramento sui versanti occidentali, in successivo progressivo isolamento tra le regioni meridionali e le Isole Maggiori per un lungo periodo, in virtù del trend del lungo termine previsto attualmente dal modello americano.