Da alcuni giorni assistiamo ad un costante stravolgimento delle proiezioni modellistiche. Freddo sì, freddo no, forse “gelo, magari Atlantico. Diamo uno sguardo al modello americano GFS, perché dopo alcune emissioni interlocutorie, stamane ripropone una massiccia irruzione d’aria gelida con destinazione ultima il Mediterraneo.
La mappa che vi proponiamo è relativa alla previsione delle temperature alla quota isobarica di riferimento 850 hPa (circa 1500 metri di altitudine). La data è quella del 15 marzo. Si evince l’ingresso di isoterme da “paura”, specie nelle regioni centro settentrionali. Addirittura si nota l’ingresso dell’isoterma -16°C sulle Alpi orientali e la -14°C raggiungerebbe molte zone del nord Italia.
A nostro avviso si tratta di una visione estrema, che seppur proposta nel “run ufficiale” resta passibile di significativi ridimensionamenti. Le difficoltà previsionali derivano essenzialmente da due fattori concomitanti: l’elevazione dell’Alta delle Azzorre (con strutturazione di un possente blocco alla circolazione atlantica) e l’attività ciclonica oceanica (alcuni Centri di Calcolo propendono per una maggiore attività ciclonica che impedirebbe difatti il formarsi del muro di sbarramento).
Quel che ci preme sottolineare, da un’attenta analisi dei principali modelli, è la crescente probabilità che nella seconda decade di marzo si realizzi una fase perturbata piuttosto fredda, durante la quale potrebbe concretizzarsi l’occasione per delle nevicate a bassa quota. Cercheremo di tenervi aggiornati, anche perché alla luce della costante riproposizione di uno schema barico votato al gelo, non lo si può escludere a priori.