Ovviamente va presa con le molle, sia perché la modalità ci consegnerebbe un’incursione gelida da far impallidire le precedenti, sia perché la stagione avanza e le probabilità decrescono. Consideratelo, se volete, come un gioco. Un po’ come abbiam fatto noi quando stamane, all’alba, abbiamo osservato le mappe. Abbiamo strabuzzato gli occhi, è vero, ma allo stesso tempo ci siamo domandati se ci sia una qualche macchinazione modellistica in atto per tener desta l’attenzione su una stagione invernale che volge al termine.
Ciò detto, quel che traspare dalla mappa allegata è a dir poco sbalorditivo. Persino eccessivo. Già, perché se quella probabilità del 20-30% di realizzazione che possiamo attribuirgli dovesse crescere, avremmo a che fare con l’incursione gelida più vigorosa dell’intera stagione. Analizzando le dinamiche bariche, giusto sottolinearlo, non possiamo escludere che si verifichi. Ieri, ad esempio, durante l’analisi delle tendenze a lungo termine ipotizzammo l’eventuale recrudescenza invernale attorno a metà mese.
Come date ci siamo, niente da dire. Le dinamiche, beh, instillano non pochi dubbi. L’irruzione avverrebbe a seguito del distacco di una enorme palla gelida dal ramo euro-asiatico del Vortice Polare che, sfruttando la composizione di una cellula anticiclonica Scandinava, verrebbe sparata come un proiettile nel cuore dell’Europa.
Prima che ciò avvenga, sull’Italia dovrebbe sopraggiungere una depressione Atlantica. L’ampia lacuna barica che si verrebbe a creare fungerebbe da elemento attrattore verso il nucleo d’aria gelida. Inutile dire che si tratterebbe di un colpo di coda invernale “d’altri tempi”. Non che non possa accadere, intendiamoci, dopotutto il mese marzo è ben noto per l’estrema dinamicità atmosferica. Gli scambi meridiani, in questo periodo, raggiungono la massima intensità. Questo è bene non scordarlo.