La staffetta fra l’alta pressione africana e l’anticiclone delle Azzorre si è perfettamente compiuta. Riepilogando, nelle ultime 24 ore è sopraggiunta una debole perturbazione atlantica che, per quanto flebile, ha eroso in maniera significativa lo scudo anticiclonico che traeva origine dall’entroterra sahariano. La notevole vitalità del vasto vortice depressionario islandese ha tuttavia incentivato, nel contempo, l’espansione dell’alta pressione delle Azzorre dalla Penisola Iberica al bacino centro-occidentale del Mediterraneo.
Il tempo tarda dunque per il momento a cambiare in misura significativa sull’Italia, in quanto la nuova parentesi anticiclonica si traduce in prevalente bel tempo, sebbene in presenza di modeste infiltrazioni d’aria fresca ed umida oceanica. Nella fase centrale della settimana l’anticiclone tenderà lentamente ad indebolirsi sul bacino del Mediterraneo, a causa del nuovo abbassamento di latitudine del flusso atlantico.
Una prima leggera ondulazione ciclonica è attesa transitare fra giovedì e venerdì, in seno ad un fronte perturbato non particolarmente organizzato. Questo peggioramento sarà probabilmente solo l’antipasto rispetto a quello che accadrà negli ultimi giorni del mese e ad inizio Dicembre, momento nel quale si attende l’affondo ben più deciso di una saccatura nord-atlantica sulla Penisola Iberica, in successivo graduale spostamento nel cuore del Mediterraneo.
Non vi sono ancora certezze su quest’evoluzione, in quanto si potrebbe assistere all’isolamento della goccia fredda sul Mediterraneo Occidentale, senza l’ingresso diretto della ciclogenesi sull’Italia come attualmente prospettato sia dal modello GFS che dal modello ECMWF. La saccatura sarà annessa ad un nucleo d’aria artica: per il momento le indicazioni modellistiche sembrano avvalorare una prima fase tiepida perturbata, con forti precipitazioni sulle zone del Nord Italia maggiormente esposte al flusso sud/occidentale.