ATLANTICO MESSO A TACERE La parentesi piovosa che andrà ad interessare il Nord e la Toscana sarà solo temporanea e già fra martedì e mercoledì le condizioni miglioreranno per effetto del nuovo rafforzamento del campo di alta pressione, con radice molto solida posizionata sull’Europa Centrale. La persistenza di una modesta falla ciclonica in quota sul comparto iberico convoglierà tuttavia ulteriori infiltrazioni d’aria debolmente instabile sulle regioni più occidentali, in particolare verso il Nord-Ovest e la Toscana. Lo strapotere anticiclonico non mostrerà tuttavia tentennamenti e la sua prevalente azione predomina per l’intera fase restante della prossima settimana.
SPIRAGLI DI CAMBIAMENTO PER FINE MESE? Proviamo a tracciare una linea di probabile tendenza dell’evoluzione ad 8-10 giorni, ben consapevoli che l’ampia distanza temporale riduce l’attendibilità dell’evoluzione. Noi non intendiamo fare previsioni dettagliate, ma solo intuire quale piega prenderanno le condizioni meteo e in particolare se vi possano essere i presupposti per una svolta. Abbiamo già accennato all’ipotesi di una possibile retrogressione fredda da est proprio negli ultimi giorni di marzo, ma al momento le probabilità sembrano essersi ulteriormente ridotte, perlomeno sulla base della illustrazione dei modelli principale che vedono la discesa artica limitata alle aree balcaniche e quindi difficilmente in grado di sfondare fin sull’Italia. Il modello canadese contempla la possibile irruzione fredda sul Mediterraneo, ma si tratta di uno scenario estremamente isolato.
FASE PRIMAVERILE SEMPRE PIU’ CALDA? Un’ipotesi da non trascurare riguarda la possibile accentuazione delle risalite d’aria calda (per il periodo) dalle latitudini nord-africane: ci sarebbero le condizioni perché salga alla ribalta, per la prima volta nella stagione, l’Africano (per quanto l’estate sia ancora così lontana), a causa della prolungata contrapposizione fra un campo di alte pressioni (ben saldo alle nostre latitudini e sul Centro Europa) e le discese perturbate bloccate a ridosso delle coste atlantiche. Di sicuro non sembra proprio destinata a spalancarsi, almeno per ora, la porta per l’arrivo in successione delle perturbazioni Atlantiche.