ALTA PRESSIONE IN CEDIMENTO, LA DINAMICA Ormai è certo: il vasto dominio anticiclonico, attualmente disteso dal Vicino Atlantico fino al Baltico, inizierà a perdere progressivamente colpi. Attualmente il predominio dell’alta pressione appare schiacciante su quasi tutta l’Europa Centro-Occidentale, anche se una piccola area d’instabilità (goccia fredda) è penetrata sulla Penisola Iberica. Il vortice iberico, pur dal raggio d’azione così limitato, rappresenta il primo campanello d’allarme per l’anticiclone, il quale non riceve più l’alimentazione tale da mantenere la stessa compattezza in quota. Ne approfitterà un’ondulazione ciclonica che non avrà difficoltà ad erodere i bordi settentrionali della struttura anticiclonica, affondando in direzione della Penisola Iberica, dove risucchierà il piccolo vortice in precedenza isolato.
L’affondo della saccatura nord-atlantica dividerà l’anticiclone in due tronconi: da una parte un ramo arretrerà in Atlantico (quello di matrice azzorriano), mentre la porzione che si era stabilita sul contesto euro-mediterraneo, alimentata da una componente sub-tropicale, traslerà più ad est, resistendo tra Sud Italia, Balcani e Mar Nero. Nel corso del week-end i sintomi del cambiamento riguarderanno più da vicino anche l’Italia, con il flusso sud/occidentale a carattere prefrontale del ramo ascendente della saccatura che coinvolgerà il Nord Italia e la Toscana, dove si avranno le prime precipitazioni. Una risalita d’aria più calda dal Nord Africa interesserà il resto d’Italia, nell’ambito di un contesto più stabile.
EVOLUZIONE, L’ONDA ATLANTICA NON SFONDA VERSO EST L’anticiclone delle Azzorre ritroverà rapidamente slancio ad inizio settimana spingendo verso la Isole Britanniche ed il nord della Francia. Quest’espansione anticiclonica taglierà l’alimentazione alla saccatura, che al tempo stesso non avrà la forza per sfaldare il persistente dominio anticiclonico sulla porzione centro-orientale del Mediterraneo. Secondo le ultime emissioni modellistiche, appare quindi probabile l’isolamento in cut-off (vortice) della saccatura tra la Francia e la Penisola Iberica, con effetti tutto sommato marginali per l’Italia, dove l’influenza instabile dovrebbe risultare limitata con maggiori precipitazioni al Nord-Ovest.