L’aria artica ha impazzato in maniera pressoché indisturbata per tutto dicembre sull’Europa e l’inizio dell’Anno Nuovo non promette grandi novità in tal senso. La ricostituzione del lungo ponte anticiclonico sull’Atlantico darà modo alle truppe artiche di scendere senza difficoltà su gran parte d’Europa. La traiettoria sembra quella ideale per raffreddare notevolmente i meridiani centrali europei, il cuore del Mediterraneo e successivamente il comparto balcanico.danubiano.
E l’Europa Occidentale? Forse sarà leggermente più al riparo stante una maggiore vicinanza dell’anticiclone atlantico, ma valutando un raffronto rispetto alla situazione attuale il calo più marcato, in termini di gradi persi in quota, potrebbe proprio interessare i settori occidentali europei, dove nel frattempo l’ingerenza atlantica ha portato non solo un deciso addolcimento termico, ma persino un clima quasi mite per il periodo.
Dicevamo che anche l’Italia non sarà immune dalla sfuriata fredda, in entrata da nord/est, con probabile maggiore coinvolgimento delle zone adriatiche. Non si tratterà con ogni probabilità di un’irruzione fredda eccezionale come quella sconvolgente giunta a metà dicembre, ma sembrano esserci le condizioni per ottimi apporti nevosi almeno in Appennino, fino a quote medio-basse. L’arrivo della parte più incisiva dell’aria artica coinciderà con un generale miglioramento e con una sterilità dei fenomeni, come spesso accade, per via del graduale spanciamento di un’area anticiclonica da nord.