Sarà un Bianco Natale su alcune regioni d’Italia, ormai gli ultimi aggiornamenti modellistici tendono chiaramente a convergenza su una traiettoria dell’aria fredda diretta verso il Nord, ma con coinvolgimento di parte delle regioni centrali. L’arrivo dell’aria fredda comporterà un rapido peggioramento nella giornata di Natale inizialmente sulle regioni centrali e poi sulla Sicilia, per l’azione di correnti più miti sciroccali. L’approfondimento di un minimo ciclonico nei pressi della Sardegna incentiverà ulteriormente il richiamo della parte più attiva dell’avvezione fredda verso fine giornata, accentuando la ventilazione e le nevicate da stau sui versanti appenninici emiliani e a ridosso dei rilievi dell’Ovest e Basso Piemonte.
Il nucleo d’aria gelida appare molto intenso, tuttavia ribadiamo come esso sia di derivazione polare e abbia poco a che fare con le celebri ondate gelide di Burian che hanno caratterizzato alcuni episodi storici del passato. In questa mappa ECMWF possiamo vedere il momento (notte tra 25 e 26) in cui l’aria fredda tenderà ad entrare dalla Porta della Bora.
La giornata di Santo Stefano sarà per certi versi la peggiore sulla neve prevista al Nord, in genere relegata alle zone esposte alla fenomenologia da stau con i venti orientali, in genere il Piemonte e l’Emilia Romagna, ma attenzione che la neve potrà scendere fino in pianura anche in Liguria e su buona parte della Toscana. Non si escludono brevi nevicate anche su città come Genova e Firenze, pur con temperature di qualche grado superiori allo zero che probabilmente impediranno ai fiocchi di generare accumuli al suolo. Il maltempo si accentuerà sul resto d’Italia, possiamo notare come precipitazioni molto intense potranno interessare l’est della Corsica, ma anche i versanti ionici di Basilicata, Calabria e Puglia per il richiamo di correnti più temperate sciroccali.
Il giorno 26 tenderà a rinforzare notevolmente la ventilazione, acuendo la percezione di freddo nelle aree interessate dall’afflusso d’aria gelida dall’Est Europeo. La mappa dei venti fa chiaramente capire dove transiterà la linea di confine fra le zone interessate maggiormente dal freddo e da neve a quote basse (a nord) e le zone del Centro-Sud che invece subiranno l’azione di correnti leggermente più temperate per l’interazione d’aria mediterranea.