MEDITERRANEO POLO ATTRATIVO per le perturbazioni La circolazione oceanica ha faticato non poco ad imporsi nell’ultimo periodo sullo schema europeo, anche se attualmente mostra segni di risveglio. Nonostante tutto, diverse saccature nordiche alla volta dell’Europa sono riuscite a spingersi fin sul Mediterraneo, rilasciando dei nuclei depressionari a carattere freddo che, grazie al contributo d’energia del Mare Nostrum (elevati contrasti termici), hanno trovato terreno fertile per le loro azioni di lunga durata con tutte le conseguenze in termini di maltempo.
Dopo una breve tregua, anche la fase di passaggio fra fine ottobre ed inizio novembre vedrà l’ennesima evoluzione perturbata sul Mediterraneo. Stavolta sarà una saccatura di matrice nord-atlantica a pilotare un nucleo depressionario verso le nostre latitudini (con solita evoluzione di “taglio a cut-off”), ma il risultato sarà lo stesso: di nuovo maltempo, ma di sicuro meno freddo con clima ben più consono all’attuale fase autunnale.
Il canale d’aria artica si è al momento chiuso sull’Europa Settentrionale per la spinta delle correnti atlantiche. Questa tendenza potrebbe ulteriormente affermarsi nel corso della 1° decade di novembre, in virtù di un previsto rialzo dell’indice NAO, che dovrebbe dunque sfavorire in prospettive nuove discese artiche consistenti sull’Europa, come quelle avute in questa seconda parte del mese di ottobre, a favore di flussi più miti occidentali, che potrebbero però portare l’anticiclone sulle nostre teste (tendenza di lungo periodo).