Prosegue imperterrita un’evoluzione barica generale congeniale all’afflusso d’aria fredda in quota nord atlantica sul Mediterraneo centro-occidentale. E prosegue l’alternarsi di fasi cicloniche sulla nostra Penisola.
Nelle prossime ore un’importante novità cambierà non di poco le carte in tavola.
Dopo il passaggio nella giornata odierna di un’onda ciclonica figlia del grande polmone depressionario britannico-islandese, domani, complice un’erezione più convinta dell’alta pressione delle Azzorre in pieno Oceano, scivolerà sul bacino mediterraneo centro-occidentale aria in quota via via più fredda di estrazione artico-marittima.
Rispetto all’aria artico-continentale (provenienza Russia ed Europa orientale), l’aria artico-marittima ha uno spessore superiore (circa 3000/4000 metri dal suolo) e i suoi effetti coinvolgono la media troposfera (sino a 5500 metri circa). Tali caratteristiche le permettono di sormontare agevolmente ostacoli montuosi quali, ad esempio, quelli alpini, e di generare forte instabilità quando entra in contatto con le tiepide acque del Mar Mediterraneo.
Dicevamo che domani, sabato, specie dalla sera, scivolerà dalla porta del Rodano aria artico-marittima (termiche nella media troposfera prossime ai -30°C!) sul catino mediterraneo, accompagnata da forti correnti tendenzialmente nord-occidentali. Come spesso accade, quando l’aria artica impatta con i rilievi della Corsica occidentale, tende a deviare parzialmente il suo cammino verso nord-est, generando una depressione secondaria in corrispondenza del Mar Ligure comunemente nota come Genoa Low.
Domenica invernale sull’Italia. Il suddetto minimo pressorio si posizionerà nel corso della giornata tra l’Emilia, la Toscana, le Marche e l’Umbria, approfondendosi (anche 990 hPa) e trascinando sulla Nostra Penisola il freddo artico. Evidenziamo anche valori di geopotenziale piuttosto bassi, come è normale quando ci imbattiamo in avvezioni fredde artico-marittime.
Nella media troposfera, anche sacche d’aria dell’ordine di -28°C, mentre nella bassa troposfera (1500 metri circa) le termiche nella più parte delle regioni italiche presenteranno valori prossimi agli 0 gradi (qualcosa in più al Sud).
Pioggia, forti venti, e temperature in ulteriore saranno elementi caratterizzanti questo fine settimana italico. La neve potrà fare la sua comparsa sui rilievi appenninici centrali e sui rilievi del Gennargentu anche a quote localmente inferiori ai 1500/1200 metri.
Lunedì e martedì, ancora condizioni di maltempo sull’Italia. L’alta pressione delle Azzorre, in espansione sull’Europa occidentale, determinerà un taglio a metà strada circa della saccatura artica con conseguente evoluzione in vortice ciclonico autonomo (grande cut-off, anche se parzialmente ancora alimentato) tra il comparto centrale europeo e l’Italia. Ma già dalla sera di martedì, nuovo aggancio da parte della saccatura nord-atlantica, ma con l’alta pressione delle Azzorre che stavolta fa la voce grossa e cerca di trovar spazio sul Mediterraneo occidentale.
Il medio termine secondo il modello americano
Secondo GFS, il medio periodo sarebbe contraddistinto dal veloce transito di onde atlantiche, ma stavolta dal contenuto simil zonale, correnti prettamente occidentali, non fredde, e tempo a tratti perturbato.
Monitoriamo con attenzione.
Il lungo termine secondo il modello americano
Ancora ritmi atlantici, parrebbe.
E’ presto, ci ritorneremo.