L’ormai imminente impennata della colonnina di mercurio si farà sentire in modo più accentuato in alta montagna, come abbiamo già avuto modo di ribadire più volte negli ultimi giorni, con tutte le conseguenze problematiche legate alla fusione della neve e al rischio maggiore di valanghe. Come sovente capita nei periodi miti anticiclonici in pieno inverno, con le avvezioni calde in quota si realizzano condizioni d’inversione termica e si possono cioè avere temperature più basse in pianura piuttosto che in montagna, a quote attorno ai 1500-2000 metri. Questa situazione si verificherà con molta facilità anche nei prossimi giorni.
L’entità dell’eccezionale salita dei termometri in montagna, anche soprattutto a quote alte, lo possiamo appurare attraverso l’ausilio delle mappe relative allo zero termico. Lo zero termico non indica altro che l’altitudine alla quale si trovano gli zero gradi in libera atmosfera su un dato territorio. Come possiamo vedere nella mappa sottostante (fonte www.meteogiornale.it/mappe-modelli-meteo), il 24 dicembre ovunque avremo lo zero termico a quote superiori ai 3000 metri e addirittura oltre i 3500 metri sulle Isole Maggiori. Si tratta di una situazione certamente anomala, quasi tipica del periodo estivo.