PRIMO STEP, moto retrogrado del gelo La realtà con cui dovremo presto fare i conti si chiama retrogressione gelida: nei primi giorni della settimana un nocciolo freddissimo dall’Europa Nord-Orientale verrà veicolato verso l’Italia. L’innesco del nucleo gelido nascerà dall’espansione del blocco anticiclonico sull’Atlantico verso le zone baltiche, in maniera tale da creare un piccolo ponte con il lembo più occidentale dell’alta pressione russa.
L’anticiclone nord-atlantico, è proprio lui quello che sta facendo il “buono ed il cattivo tempo” delle ultime settimane, condizionando notevolmente lo scenario meteo sull’Europa. Le manovre di questa figura anticiclonica sono state decisive nel far scendere il freddo artico e contemporaneamente limitare al minimo gli assalti perturbati di matrice nord-atlantica. L’attuale tenuta ottimale del blocco anticiclonico su tutto l’Atlantico Centro-Settentrionale costituirà lo schema ideale per consentire il tuffo dell’aria gelida verso il gelido.
SECONDO STEP, lo sgretolamento del Vortice Polare Quali saranno le dinamiche della fase post-retrogressione gelida? Il blocco anticiclonico tra Atlantico e Groenlandia sembra tenere in maniera ottimale, ma nel contempo si assisterà ad un considerevole rafforzamento degli anticicloni in sede artica, di cui abbiamo già discusso nell’ambito del tracollo atteso dell’Artic Oscillation (indice della differenza barica fra i Poli e le medie latitudini). I noccioli freddissimi del Vortice Polare verranno così spodestati ed il lobo scandinavo sarà costretto a scivolare verso il Vecchio Continente, portando un nuovo intenso contributo di gelo.
Non è possibile al momento addentrarci nei dettagli di questo proiettile gelido impazzito che, dopo metà mese, colpirà la parte centro-settentrionale del Continente. La via maestra del nucleo artico sembrerebbe infatti apparentemente poterlo portare abbastanza celermente verso il Mediterraneo, ma una frenata improvvisa potrebbe concretizzarsi per la mancata tenuta del blocco anticiclonico sul Medio Atlantico.