La persistente presenza di un blocco anticiclonico sulla Groenlandia e di un’altra figura anticiclonica sulla Siberia mantengono ben strutturata la presenza di un consistente lago d’aria molto gelida, legata al Vortice Polare, sull’Europa Centro-Settentrionale. Quest’apporto gelido, ulteriormente alimentato, entro l’Epifania tenderà a portarsi a latitudini più basse, a causa del rafforzamento di un corridoio anticiclonico di blocco lungo i meridiani atlantici.
L’aria gelida tenderà infatti ad invadere tutto l’Ovest Europa e sul Mediterraneo Occidentale, fino a sconfinare molto a sud verso l’Algeria ed il Marocco. Nel frattempo, come risposta ad una tale colata fredda, una probabile profonda ciclogenesi si concretizzerà sull’Italia dando luogo a maltempo e, nella prospettiva del week-end, tutta la saccatura gelida tenderà a traslare verso l’Italia, interessando in misura più decisa anche la nostra Penisola. Le immagini che vedremo ora sono relative allo scenario previsto dal modello GFS per il 9 Gennaio: il nocciolo molto freddo in quota entra sul cuore dell’Italia, avvolta da una profonda struttura di bassa pressione anche al livello del mare.
Come appena visto, l’evoluzione proposta da GFS vedrebbe l’aria molto fredda decisamente frenata dalla presenza dell’Arco Alpino e costretta ad entrare come ritornante da ovest dopo un largo giro che la porterebbe prima sul Mediterraneo Occidentale, ove pertanto gli effetti dell’irruzione gelida sarebbero più pesante. Osservando altre proiezioni modellistiche, riferite sempre all’evoluzione per il 9 Gennaio, emergono scenari variegati e diversi (come si può apprezzare in basso), ma tutti comunque favorevoli in qualche modo alla penetrazione della saccatura artica e perturbata verso l’Italia, con l’alimentazione artica molto instabile che entrerebbe principalmente dalla Valle del Rodano e potrebbe pertanto portare neve a bassa quota in maniera diffusa sulla Penisola, compresi i settori tirrenici. L’evento sembra dunque avere un’alta predicibilità, ma i reali effetti restano ancora un’incognita, poiché la barriera orografica indotta dall’Arco Alpino e la reazione del Mar Mediterraneo sono elementi che incidono fortemente ed in maniera non facile da inquadrare con buon anticipo dalle mappe modellistiche. In sostanza, l’estremo dinamismo ciclonico che si genererà sull’Italia sarà decisivo sull’entità e sulla traiettoria della penetrazione delle masse d’aria gelide artiche, le quali in un primo tempo affonderanno la lama ad ovest del nostro Paese.