L’approdo dell’anticiclone sul Mediterraneo Centrale è in pieno svolgimento ed il suo predominio potrebbe protrarsi con una certa ragionevolezza fino a tutta la parte restante del mese. Come già ampiamente sottolineato, il centro motore della figura anticiclonica sembra però destinato a rimanere ancorato sulla porzione sud-occidentale del Continente se non proprio in aperto atlantico, mostrando un’evidente titubanza ad imporsi con decisione sul cuore del Mediterraneo. L’elemento di disturbo, per diversi giorni, sarà rappresentato dall’insistita azione di una goccia fredda sui Balcani: il nostro Stivale sarà quindi lambito dal canale di correnti fresche nord-occidentali in quota che scorreranno sul bordo orientale dell’alta pressione, tenendo decisamente in vista l’ansa perturbata sull’Est Europa con perno sul Mar Nero.
Tali infiltrazioni fresche in quota, contrastando in misura crescente con la palude d’aria caldo-umida in intensificazione sui bassi strati (a seguito della persistenza della figura anticiclonica e del maggiore apporto del riscaldamento solare), dovrebbero pertanto facilmente generare un incremento dell’instabilità atmosferica e con ciò s’intende naturalmente l’attività temporalesca nelle ore pomeridiane principalmente sulle zone interne in prossimità dei monti, laddove vengono maggiormente esaltati i moti ascensionali.
Questo pattern sinottico non sembra mostrare significative variazioni fino alla parte finale del mese, ma lo scenario potrebbe parzialmente mutare per i primi giorni di luglio, a causa della crescente azione di una figura depressionaria nord-atlantica, la quale potrebbe mettere un po’ a repentaglio il raggio d’azione dell’anticiclone determinando un abbassamento di latitudine del flusso umido ed instabile che potrebbe farsi strada verso la palude barica mediterranea, sfruttando la scarsa tenuta di un anticiclone il cui nocciolo forte resterebbe relegato troppo ad ovest.