Analisi: poco è cambiato in questo inverno monotono. Siamo ancora qui a constatare la neve al Sud Italia e il föhn al Nordovest della penisola, il cui effetto si è parzialmente esteso a gran parte della Pianura Padana. Una conferma in più di quanto l’inverno sia stabile. Eppure, pare che una smentita a tale stabilità debba verificarsi proprio pochi giorni prima del termine meteorologico della stagione invernale – fissato convenzionalmente al 28 febbraio. Andiamo con ordine e vediamo cosa accade.
Periodo 20-22 febbraio
È storia di questi giorni: dal Polo Nord, passando per la Penisola Scandinava un nuovo nucleo di aria fredda in quota fluisce verso la Germania, impattando sul lato estero della catena alpina. Nuovo föhn sulle Alpi. L’anticiclone delle Azzorre intanto scivola dapprima in meridiano verso il Polo Nord, passando per l’Islanda e le isole Svalbard, poi forma un asse di Woejkoff con l’Anticiclone russo-siberiano inclinandosi verso Nordest.
Sotto il Mar Baltico resta intrappolato il nucleo freddo precedentemente disceso, ed anche al suolo si forma un poderoso parco depressionario centrato tra la Polonia e la Germania. Il vortice si allunga sul Tirreno formando un secondo minimo depressionario, collegato ad occhiale con il precedente. Questo fa sì che a fine periodo i venti ruotino da NE su tutta l’Italia centro-settentrionale.
Le regioni più perturbate, con neve, dovrebbero essere le regioni centro-settentrionali (marcatamente l’Appennino e regioni nord-orientali), forse quelle tirreniche (dalla Sardegna alla Toscana probabilmente).
Decresce gradualmente verso fine periodo il rischio di föhn al Nordovest dell’Italia, anche qui non si esclude un rapido peggioramento.
A fine periodo, con la formazione del vortice depressionario, venti a circolazione ciclonica, da NE al Nord Italia e da W al Sud Italia.
Temperature in netto calo al Nord Italia (-6/-8°C a 850hPa sulla Pianura Padana, föhn permettendo) e Appennino centro-settentrionale. Meno interessato il Sud Italia.
Periodo 23-25 febbraio
Novità sensazionale, di importantissimo rilievo: l’Anticiclone delle Azzorre sparisce e lascia un campo depressionario sull’Atlantico alle nostre latitudini. L’anticiclone russo-siberiano fa ancora ponte con l’Alta pressione sulla Groenlandia e raccoglie in un unico asse disteso sui paralleli tutta l’Europa settentrionale fino alla Penisola Scandinava e all’Inghilterra. Venti quindi orientali (Burian) dal Baltico al Mare del Nord manterranno attivo e stazionario il vortice depressionario sulla Germania.
A meno di ciclogenesi in questa sede impredicibili, venti mediamente orientali anche sull’Italia. Temperature basse al centro ed al nord del paese. Cessa, se non l’ha già fatto nei giorni precedenti, il föhn sulle Alpi occidentali, dove oltre al calo termico potrebbe – è una possibilità – subentrare il fenomeno opposto al favonio: lo stau di alimentazione russo-siberiana, con annesso ulteriore calo termico. Tuttavia il tempo non appare marcatamente perturbato. Più perturbato potrebbe essere sulle regioni centrali, maggiormente interessate da un minimo depressionario collegato ad occhiale con un altro minimo a NE delle Alpi.
Stazionarie e moderatamente basse quindi le temperature al Centro ed al Nord Italia. Più mite al Sud Italia.
L’Anticiclone polare sull’Europa settentrionale pare rimanere lontano dalla Pianura Padana, scongiurando ancora una volta un’ondata fredda paragonabile a quelle più volte avute quest’anno al Sud Italia. Gran freddo persistente invece a Nord delle Alpi, sui Paesi baltici e verso ovest fino ai Paesi Bassi, la Danimarca e la Francia.
Periodo 26 febbraio – 1 marzo
L’inverno meteorologico pare chiudersi con un classico vento di primavera: lo scirocco. Infatti collegato ad un vortice sull’Atlantico ed ai bordi dell’Anticiclone polare si attiva un intenso flusso da sud-est, con possibile tempo marcatamente perturbato sulle regioni nord-occidentali italiane (qui ancora possibili nevicate a quote basse).
Temperature in netto aumento, anche di 6-7°C e più oltre i 1000m specie al Nord Italia.
Persiste invece l’alimentazione fredda orientale a nord delle Alpi.
Periodo 2-4 marzo
Ma la primavera inizia al Nord Italia nel segno dell’inverno. Infatti una depressione mediterranea si allunga dal Tirreno verso i Balcani. Sul nord Europa resiste stabile l’Asse di Woejkoff in parallelo con i suoi freddi venti orientali al suolo.
Nuova diminuzione delle temperature quindi, con possibile tempo perturbato sul centro-nord italiano.
Persiste il gran freddo sul Mar Baltico fin verso Germania e Danimarca.
Riepilogo
Nei prossimi giorni, per la prima volta dell’anno assistiamo ad uno sconvolgimento globale dell’atmosfera, che passa da uno schema di stagione intermedia con vortice polare ad uno schema tipicamente invernale con anticiclone polare.
Così, mentre l’inverno ha regalato finora al Nord Italia sulle prealpi diversi periodi primaverili o autunnali, si potrà assistere ad un ingresso della primavera meteorologica in chiave invece invernale.
Pare anche che la siccità debba concludersi al Nord Italia prima del termine dell’inverno. Il tempo dovrebbe invece essere migliore al Sud Italia, e mantenersi qui più mite di quanto accaduto finora.