I giorni del nostro anticiclone mediterraneo continuano a portare tempo molto mite sulle alture del N Italia. Viceversa, l’alta pressione trattiene il freddo sulle pianure con le nebbie persistenti.
Oggi il massimo dell’Alta pressione è proprio sulla Pianura Padana, dove pare debba rimanere ancora per giorni. Ma la sua forma si allunga in modo tale da portare significative novità per il S Italia. Vediamo cosa accade.
15-17 gennaio 2005
L’alta pressione, con massimo sulla pianura padana, fa perno sul posto allungandosi in una stretta fascia dall’entroterra africano verso la Scandinavia. Mantenendo il centro di rotazione sulla pianura Padana e la notevole lunghezza dell’asse meridiano, ruota quindi verso gli Urali determinando l’afflusso di aria continentale fredda da NE sull’Adriatico e sulla Grecia. Un minimo depressionario si forma sul Mar Egeo. Nevicate potrebbero aversi anche sul Medio Oriente. Il S Italia viene investito da una modesta avvezione di aria continentale, la prima dell’anno di questa portata, con temperature sui -8° 850hPa tra il 16 ed il 17. Possibile tempo moderatamente o poco perturbato.
La pianura padana resta indifferente sotto una cupola di aria immobile, schiacciata al suolo da una pressione di 1030hPa o oltre.
Tuttavia aria più fredda nei bassi strati da E dovrebbe abbassare un poco le temperature soprattutto sul lato orientale della pianura.
Più miti le alture, in particolare le Alpi occidentali, dove le temperature restano ancora sopra le medie.
Volgendo lo sguardo a tutta l’Europa notiamo come sulla Scandinavia resta il consueto vortice polare: compagno mite e sempre presente di questo inverno adagia il flusso zonale a latitudini elevate ben oltre le Alpi.
18-22 gennaio 2005
Dal 18 l’alta pressione torna a distendersi tra l’Africa settentrionale e le Azzorre. Poderoso afflusso di aria calda in quota sulla Penisola iberica. Le temperature tornano a salire: debolmente sulle regioni nord-occidentali dove non sono mai diminuite molto, fortemente al S Italia e sulle adriatiche.
Il massimo di alta pressione si posiziona sulla Penisola iberica, presso i Pirenei. I venti in Italia tornano da N, NW, più decisi in quanto la perdita di pressione procedendo a E verso i Balcani è ora più accentuata. Torna il föhn sulle Alpi, debole e molto mite.
Tale circolazione atmosferica, congiunta con l’abbassarsi della pressione sotto i 1030hPa dovrebbe consentire un efficace diradamento delle nebbie sulla pianura Padana.
Tra il 20 ed il 22 il massimo di alta pressione si avvicina alle Alpi occidentali, e richiamando aria molto mite dall’Africa dovrebbe rendere spiccatamente elevate le temperature su Mediterraneo e Alpi occidentali.
22-23 gennaio 2005
In questi giorni l’alta pressione dovrebbe puntare più decisa a W, verso l’Atlantico, permettendo un debole flusso zonale al N Italia. Sono probabilmente le uniche occasioni di pioggia del mese per il N Italia. Occasioni che al momento appaiono però decisamente irrilevanti per possibili fenomeni e intensità.
24-29 gennaio 2005
L’anticiclone afro-atlantico punta verso l’Inghilterra. Al suo fianco orientale si approfondisce verso S il vortice polare, puntando verso i Balcani. Dal 27 un nuovo minimo depressionario potrebbe formarsi sull’Egeo.
Nuovamente tutto l’Adriatico e l’Italia meridionale potrebbero risentire dell’afflusso di aria moderatamente fredda.
Venti asciutti da N al N Italia, umidi da NE al S Italia.
Temperature in calo ovunque, ma più significativo e netto sulle regioni adriatiche e forse centro-meridionali.
Riepilogo
Avevamo parlato tempo fa di “Italia capovolta”. Gennaio dovrebbe finire così. Infatti, in termini relativi alle medie locali, farà più freddo al S Italia che al N Italia. In particolare le estreme Alpi occidentali potrebbero rimanere sopra la media per tutto il periodo, a meno di limitati episodi. Viceversa Adriatico e S Italia potrebbero avere qualche sorpresa bianca.
Le correnti in questi anni sentenziano spesso così.