In seguito al dominio ciclonico a carattere freddo del week-end, l’alta pressione nord-atlantica tenderà a coricarsi sui paralleli ed estendersi nel contempo alla Penisola Scandinava. In questo modo verrà chiuso il varco alla discesa artica attualmente in atto sull’Ovest Europa, mentre le perturbazioni atlantiche troveranno modo di penetrare a latitudini basse in direzione del nostro Mediterraneo, ove si rinnoverà a tratti una circolazione mediamente ciclonica (lacuna barica). L’alta pressione nord-europea risulta essere un elemento importanti in vista di future retrogressioni fredde da est, ma tuttavia al momento solo sul lungo periodo s’intravede il rischio che ondate di freddo continentali degne di nota possano giungere dalla Russia verso l’Europa. Vediamo in breve quelle che sono le indicazioni provenienti dai principali centri di calcolo.
GFS Fase iniziale della prossima settimana che vedrà il vortice freddo mediterraneo evolvere verso l’Europa Centro-Orientale, mentre una figura d’alta pressione s’insedierà sulla Penisola Scandinava.
Tra mercoledì e giovedì una saccatura atlantica tenderà a penetrare verso l’Italia, ma con molta fatica causa l’opposizione dell’area anticiclonica tra Baltico e Balcani, come possiamo apprezzare nella cartina in basso: sul nostro Paese affluiranno correnti più temperate sciroccali, che però al Settentrione potrebbero confluire con un alito più freddo da est, situazione ideale per possibili nuove nevicate fino in pianura. Nel fine settimana (16-17 Gennaio) la bassa pressione italica tenderà a trasferirsi sull’Egeo, mentre da occidente il modello americano indica l’espansione di un promontorio anticiclonico sub-tropicale oceanico, il quale potrebbe successivamente salire fortemente di latitudine per unirsi all’alta pressione russo-scandinava, con rischio di freddo acuto continentale in espansione verso i Balcani e marginalmente anche sull’Italia.
ECMWF Il modello europeo conferma la lenta guarigione meteo che avremo sul Mediterraneo Centrale ad inizio della prossima settimana, ma con successiva influenza di un’incursione nord-atlantica che, costretta dalla barriera anticiclonica continentale protesa dal Baltico ai Balcani, giungerà sul nostro Paese senza trovare facile sbocco ad est. In prospettiva, subito dopo metà mese, s’intravede un consistente rafforzamento dell’anticiclone russo-siberiano (Orso), presupposto necessario per possibili evoluzioni fredde di un certo significativo, tuttavia per il momento non ancora evidenti sui pannelli di previsione del modello di Reading, che non si spingono oltre i 10 giorni dalla data odierna.