L’annunciato dominio anticiclonico per buona parte della prossima settimana non sarà cosa facile sembra trovare sul suo cammino non pochi ostacoli. Il tentativo d’insediamento della struttura di alta pressione non riuscirà ad andare a buon fine, perlomeno non nella maniera descritta dagli scenari modellistici dei giorni scorsi.
Ormai da alcuni mesi il campo di alta pressione sembra soffrire di un’indiscutibile allergia al Mediterraneo, a differenza di quanto accadeva gli anni scorsi: ben ricorderete le fasi stabili che spesso caratterizzavano lunghi periodi invernali, a causa di alte pressioni che si piazzavano sul nostro Paese, senza che nulla o quasi vi riuscisse a spodestarle.
Quali le principali novità che emergono per la prossima settimana entrante? Il nucleo stabilizzante dell’Alta Pressione tenderà a rimanere arroccato ad ovest proteggendo in maniera decisa la Penisola Iberica, mentre una modesta saccatura collegata al vortice depressionario, con perno appena a nord delle Isole Britanniche, tenderà a determinare un cedimento barico già da Lunedì a partire dal Nord Italia.
In queste configurazioni bariche entra in gioco la protezione delle Alpi, che dunque tenderanno a trattenere gran parte dell’aria più fredda ed instabile proveniente da latitudini più settentrionali. Un’ansa ciclonica al suolo tenderà a svilupparsi sottovento alla barriera alpina, con minimo barico sul Mar Ligure, in successivo spostamento verso levante.
Gli effetti di questa modesta incursione ciclonica si faranno sentire in maniera più diretta sui versanti adriatici delle regioni centro-meridionali, ove il cedimento dei geopotenziali in quota saranno più marcati così come le infiltrazioni fredde alle quote superiori dell’atmosfera. Un secondo impulso instabile giungerà probabilmente Mercoledì, più incisivo rispetto al precedente, ma con conseguenze fugaci limitate al Centro-Sud, mentre il Nord sarà saltato grazie all’orografia alpina.
Un minimo ciclonico a tutte le quote si posizionerà fra Basso Adriatico ed Alto Ionio, per poi spostarsi Giovedì verso il Mar Egeo, momento in cui l’Alta Pressione di matrice oceanica proverà l’ennesimo tentativo d’estendersi con decisione verso il nostro Paese. Lo scontro fra i due attori barici protagonisti (Alta Pressione contrapposta a saccatura protesa verso i Balcani), in questo frangente, sospingerà aria fresca dai quadranti su tutto il Paese, rendendo pertanto poco primaverile la fase centrale della settimana (per le GFS06, una -5°C ad 850 hPa giungerà a lambire Molise e Gargano).
I vari modelli non sono del tutto concordi sull’evoluzione della prima parte della settimana: le più ottimistiche restano le ECMWF che non danno per scontata la spinta della saccatura fin verso le regioni meridionali adriatiche, pur confermando la lieve curvatura ciclonica delle correnti sull’Italia a causa dell’influenza marginale delle infiltrazioni instabili provenienti da nord/ovest, lungo il bordo più occidentale della saccatura sull’Europa Orientale.
Per la fase finale della settimana potrebbe esservi il giusto viatico per l’insediamento dell’Alta Pressione sul cuore del Mediterraneo, ma proprio le ECMWF vedono la struttura sul Mediterraneo piuttosto fragile e parzialmente erosa da correnti occidentali. In conclusione, viste le marcate variazioni fra ieri ed oggi della tendenza sul medio-lungo termine, non si può certo dare ancora così attendibile l’evoluzione verso una maggiore stabilità, dai forti connotati anticiclonici, per il prossimo fine settimana.