Quel che è certo, al momento, è che i modelli di previsione sembrano aver trovato un sostanziale accordo sull’arrivo, nel fine settimana, di una vivace perturbazione atlantica. Mentre permangono ancora delle incertezze concernenti l’esatta traiettoria d’ingresso, il che vuol dire che entità e distribuzione dei fenomeni potrebbero subire delle variazioni.
L’incognita maggiore, al momento, è rappresentata dalle possibili fioccate in alcune aree della Val Padana occidentale (basso Piemonte, bassa Lombardia e province nordoccidentali emiliane). Tale ipotesi, contemplata inizialmente, era stata cancellata dall’eventuale intrusione d’aria mite nei bassi strati col conseguente smantellamento del cuscino freddo attualmente in formazione. Oggi, invece, sembra che quel cuscino possa reggere favorendo in tal modo deboli nevicate nelle aree indicate.
Al contrario, non sembra esserci più alcun dubbio sulle copiose nevicate alpine. La mappa che vedete, è bene rammentarlo, indica i possibili accumuli settimanali (nel qual caso dal giorno 11 al 18 febbraio) e non quelli giornalieri. Carte alla mano, possiamo dirvi che le precipitazioni potrebbero concentrarsi nell’arco di 3-4 giorni a cavallo tra sabato 14 e martedì 17. Come potrete constatare voi stessi, in alcune aree (soprattutto tra Lombardia e Veneto) potrebbe cadere circa 1 metro di neve fresca. Sulle Alpi occidentali piemontesi potrebbe nevicare di meno (dipenderà ovviamente dall’esatta traiettoria d’ingresso della perturbazione), ma non scordiamoci che qui ne è caduta tantissima la scorsa settimana.