Le elaborazioni modellistiche di questa mattina ci mettono di fronte ad un tipico scenario in cui la previsione meteo subisce importanti modifiche sul breve termine, ovvero entro le 72 ore di previsione. Le prime avvisaglie dai modelli sono giunte già dalle proiezioni della serata di ieri, ma oramai appare quasi certo che la rottura del bel tempo risulterà piuttosto ridimensionata, in quanto tutti i modelli hanno avvalorato la differente evoluzione barica.
Cosa accadrà esattamente? La penetrazione ciclonica in arrivo dall’Europa Occidentale mostrerà molte più difficoltà a dirigersi verso levante, a causa del muro anticiclonico di matrice subtropicale. Il nocciolo della bassa pressione tenderà così a puntare le coste algero-tunisine dopo aver lambito la Sardegna, per poi spostarsi durante la giornata di sabato tra il Canale di Sicilia ed il Basso Ionio, riducendosi ad una goccia fredda in progressivo colmamento, non più alimentata dal flusso atlantico per via di un contestuale inserimento anticiclonico dalla Penisola Iberica verso la Regione Alpina. In tal modo, gli effetti della perturbazione saranno molto smorzati con precipitazioni più frequenti sul Nord-Ovest e sulle Isole Maggiori, mentre su buona parte della Penisola si avrà solo una vivace instabilità e non il peggioramento consistente in precedenza annunciato Ecco le mappe della nuova evoluzione presenta dall’ultimo aggiornamento del modello GFS.
Durante la giornata di sabato la goccia fredda, ormai isolata, si dovrebbe portare dal Canale di Sicilia verso il Basso Ionio. Nelle due mappe in basso è rappresentata l’evoluzione prevista per la notte fra sabato e domenica, rispettivamente dalle GFS e dalle ECMWF. Possiamo notare una lieve differenza sulla traiettoria del perno ciclonico, in quanto il modello inglese prevede un transito del vortice di bassa pressione più ravvicinato alle coste ioniche della Calabria e della Sicilia.