L’ultima settimana di ottobre ha portato grandi modifiche nella distribuzione delle anomalie di temperatura su scala emisferica boreale, ma il loro impatto sul complesso del mese è stato relativo. Si confermano così, a livello mensile, le pesanti anomalie negative nel settore centrale del continente euro-asiatico, particolarmente significative tra Kazakistan e sud della Siberia, ma presenti anche in Europa, più su quella orientale che occidentale. Pesantissime anomalie positive hanno invece interessato tutta la fascia artica e subartica, dall’Islanda fino alla Siberia nord-orientale. Gran parte del Nord America ha avuto un mese caldo, freddo è stato solo lungo la costa del Pacifico e nel Canada occidentale.
In Italia le anomalie sono state contenute, generalmente comprese tra -1°C e +1°C, ovvero sono rientrate negli scarti normali rispetto alla media. Il Nord ha avuto condizioni leggermente più fredde rispetto alla media, il Sud leggermente più calde. Torneremo sull’Italia con un articolo specifico.
L’ultima settimana però ha visto ulteriormente acuirsi alcune differenze. Partiamo dall’Europa, dove il settore occidentale ha avuto temperature più alte della media e quello orientale più basse, con anomalie significative nella zona compresa tra il Mar Nero e il Mar Caspio (oltre 5°C sotto la norma). Le anomalie positive maggiori hanno interessato la Penisola Iberica.
Ultima settimana eccezionalmente fredda nel settore centrale asiatico, tra Siberia centrale e Mongolia (fino a 11/12°C sotto la media), eccezionalmente calda nella Siberia nord-orientale (fino a 12/13°C oltre la media) e in genere sul settore artico russo. La mappa sottostante rappresenta le anomalie dell’intero mese, in parte condizionate dall’ultima settimana. Vedremo se tutto questo freddo in anticipo sul settore centrale russo-asiatico avrà ripercussioni sul prossimo inverno in Europa.
Anomalie molto pesanti anche in Nord America, prevalentemente verso il caldo, con valori fino a 10°C oltre la media nelle alte pianure ai piedi delle Montagne Rocciose e in Alaska settentrionale. Freddo invece nel Labrador.
Tutte le mappe sono tratte da weatherbell, su dati di base NCEP/CFSv2.