Sono ormai quasi tre mesi che sottolineiamo due opposte eccezioni climatiche: quella che sta colpendo gli Stati Uniti centro-orientali e vaste zone del Canada e che sembra voglia dare il colpo di scena finale; quella europea che pone questo inverno tra i più miti dell’ultimo secolo.
Queste due opposte eccezioni non hanno fatto altro che estremizzare quelle differenze climatiche che sono comunque presenti normalmente tra Europa e Nord America.
Se escludiamo il suo estremo settore occidentale, a parità di latitudine il continente nord-americano d’inverno è più freddo di quello europeo. Il Nord America è infatti privo di barriere naturali che smorzino le irruzioni di aria fredda dall’Artico.
Quest’anno però queste peculiarità climatiche si sono particolarmente evidenziate e lo possiamo dimostrare snocciolando qualche numero.
Le grandi città affacciate sulla costa atlantica degli Stati Uniti, da Washington, a Baltimora, da Philadelphia a New York, hanno nel trimestre invernale una temperatura media di circa 2°C. In Europa con le stesse medie invernali troviamo città di valle e pianura dell’Europa centro-occidentale, come Basilea, Strasburgo o Hannover, oppure città marittime nordiche, come Odense (Danimarca) e Bergen (Norvegia), o più ad est città balcaniche come Belgrado. Quest’anno la temperatura media nelle città americane è stata compresa tra 0,2°C e 0,5°C, quella nelle città europee tra 3,5°C e 4,7°C, quindi in media 3 o 4 gradi in più.
Temperature medie invernali attorno ad 1°C le troviamo in città della zona centrale degli USA come St. Louis e Cincinnati, che si trovano sotto i 40° di latitudine nord. In Europa per trovare le stesse medie dobbiamo andare a nord, ad esempio a Copenaghen o Malmoe, oppure nelle città centro europee come Vienna e Budapest, oppure molto più ad est, nell’ucraina Simferopol. Quest’anno negli Stati Uniti le medie di queste città sono state di -1,7°C e -1,9°C, le città europee hanno avuto medie variabili tra 1,8°C (Simferopol) e 3,2°C (Copenaghen), vale a dire da 3 a 5 gradi superiori a quelle americane.
Eccoci ora dove in inverno le temperature medie si attestano attorno agli 0 gradi. Negli Stati Uniti succede nel nord-est della costa atlantica, come a Boston, oppure nel Midwest di Kansas City o a Columbus nell’Ohio. In Europa in città come Praga, Monaco di Baviera, Bucarest ed Odessa. -1,3°C, -3,8°C e -2,5°C le medie di questo inverno nelle tre città americane; 1,3°C, 1,9°C, 0,2°C e 0,7°C quelle delle quattro città europee.
Andiamo dove l’inverno ha temperature inferiori a -1°C. Negli Stati Uniti accade a Cleveland o a Cheyenne, in Europa a Varsavia, Stoccolma e nella nordica Trondheim. -3,8°C e -3,5°C le medie di quest’anno nelle due città americane; 0,4°C, 0,8°C e 1,2°C nelle tre europee.
Eccoci dove è ancora più freddo, dove l’inverno misura valori sotto i -2°C e fino a circa -3°C. In Nord America succede a Chicago e Detroit, grandi metropoli sui Grandi Laghi, in Europa nella baltica Riga, nell’artica Tromso (a 70° nord!) e nell’orientale Kiev. -7,2°C, -6,2°C e -5,3°C le rispettive medie delle tre città americane; -1,2°C, -2,8°C e -2°C quelle delle città europee.
Concludiamo l’analisi dove l’inverno è davvero molto rigido e le temperature medie del trimestre sono comprese tra -6°C e -8°C. Negli Stati Uniti prendiamo ad esempio Minneapolis, in Canada Montreal, in Europa Mosca e tra i due continenti la capitale groenlandese Nuuk. Quest’anno le medie sono state di -12°C a Minneapolis, -9,6°C a Montreal, -4,6°C a Mosca e -6,9°C a Nuuk.
I numeri ci dicono che anche in zone che mediamente dovrebbero avere le stesse temperature invernali, quest’anno in Nord America ha fatto da 3 a 5 gradi più freddo che in Europa!
Un altro indice ci viene incontro per verificare la maggiore continentalità e variabilità del clima nord-americano rispetto a quelle europeo ed è quello che misura la differenza tra le temperature minima e massima assoluta della stagione invernale. In Nord America questa differenza si attesta mediamente quest’anno attorno ai 40 gradi, in Europa attorno ai 20 al centro-ovest e ai 30 ad est.
Quest’anno la “Guerra Fredda” l’hanno stra-vinta gli Stati Uniti, non con gli stessi numeri e con queste dimensioni, ma la vincono quasi sempre loro. Occorre rassegnarsi.