Il 17 settembre 1998. Il percorso delle correnti atlantiche appare ondulato in quota ed al suolo si nota subito una fase depressionaria al Nord Italia, con minimo sulla Romagna, a cui è associato un fronte freddo esteso sino alla Svezia. Ulteriori impulsi di aria fredda scenderanno dal Mare di Norvegia verso l’Europa centrale, come indicato dai due fronti.
L’evoluzione. I fronti di aria fredda scenderanno nei giorni successivi lungo l’Adriatico, spinti verso oriente da un aumento della pressione atmosferica.
La profonda area di Bassa Pressione attiva in pieno Atlantico è un classico per la stagione. La sua evoluzione in una prima fase non sarà diretto verso l’Italia, dove il tempo sarà a tratti instabile, ma influenzato dall’Alta Pressione europea.
Alla fine del mese, la circolazione di masse di aria atlantica invaderà il Bacino centrale ed occidentale del Mar Mediterraneo, e darà luogo ad un sensibile peggioramento del tempo sull’Italia.
Il 25 settembre 1998. Con il disfacimento dell’Alta Pressione presente nei giorni precedenti sull’Europa, si apre la via alle Correnti Atlantiche, ed un impulso di aria instabile giunge sull’Italia del versante tirrenico e la Sardegna. Un secondo fronte di instabilità interessa le regioni alpine. In Atlantico la depressione ad ovest del Golfo di Guascogna appare ben alimentata da aria instabile oceanica.
L’evoluzione. L’assenza di un regime di Alta Pressione al suolo favorirà il graduale espandersi delle depressioni di origine atlantica al Mediterraneo occidentale e centrale.
Il 30 settembre 1998.Nel susseguirsi delle carte che abbiamo scelto, si vedrà il lento accentuarsi dell’influenza dell’Atlantico verso l’Italia. Le teorie di Meteorologia indicano che un lento peggioramento ottiene una fase di maltempo di lunga durata.
In effetti le mappe che alleghiamo, indicano quello che dovrebbe essere un vero autunno.
La depressione principale che influenza il tempo europeo, ha il suo minimo al suolo nel sud dell’Inghilterra. Essa aspira aria fredda dai bordi meridionali dell’anticiclone polare, richiama aria calda dall’estremo nord africa. Vediamo il classico fronte freddo nel settore orientale dell’Iberia preceduto dal fronte caldo sulle Baleari.
L’evoluzione. Già come vedrete nel riquadro successivo, in Italia si rinnoverà il transito di varie perturbazioni di origine atlantica, esse trarranno energia dal Mar Mediterraneo, accentuando la loro intensità.
Il 3 ottobre 1998.Lo scudo scandinavo è interessato da un’area di Alta Pressione, mentre una vivace circolazione atlantica è ormai intervenuta nella media e sud Europa. in Italia è presente una complessa area di Bassa Pressione, con tre minimi. In Iberia la pressione atmosferica tende temporaneamente a salite, come è tipico che avvenga con il classico “tempo d’Atlantico”.
L’evoluzione è scontata: l’Alta Pressione iberica ha una struttura derivante dal cuneo fra due saccature, ed è promessa a calare in brevissimo tempo, sotto l’incalzare di una nuova depressione.
Il 6 ottobre 1998. Vediamo una situazione molto dinamica, quasi toccante per chi desidera osservarla anche questo autunno.
Focalizziamo subito la situazione in Italia, dove si rileva la presenza di una vistosa area di Bassa Pressione costituita da una famiglia di minimi depressionari al suolo disposti dalle Baleari sino alla Toscana, passando per la Sardegna.
In Italia si osserva il transito di una famiglia di perturbazioni di evidente origine atlantica, con interferenze consistenti afro-mediterranee.
Evoluzione. La ferita aperta dai fronti perturbati sarà dura a terminare, solo dopo tre giorni si avrà un miglioramento, ma seguirà l’azione di una nuova perturbazione di origine atlantica.