MOMENTANEA FERITA DELL’ESTATE – Il fresco e le piogge di una settimana fa sono già un lontano ricordo, considerando come il caldo ed il bel tempo sono successivamente tornati in modo rapido e trionfale. Tuttavia, quell’incursione perturbata nel cuore del Mediterraneo ha lasciato (e non poteva essere altrimenti) un segno indelebile: nonostante il successivo ritorno del gran caldo verso il week-end, nel complesso il periodo dal 22 al 28 luglio è stato caratterizzato da temperautre in media o leggermente sottomedia su gran parte d’Italia, in particolare sulle regioni del Centro-Sud. Al Nord i valori sono rimasti leggermente superiori alla norma, ribaltando il quadro meteo dominante di tutta la fase precedente estiva.
ANTICICLONE NEL RESTO D’EUROPA – In questo breve periodo della prima parte della scorsa settimana la situazione meteo anche a livello continentale (non solo sull’Italia) si è ribaltata rispetto al precedente trend dell’estate: l’espansione dell’alta pressione oceanica, anche a medie ed alte latitudini, ha sostituito per un po’ l’incessante flusso perturbato atlantico. Per la prima volta dall’inizio dell’estate il caldo, seppure per pochissimi giorni, si è quindi fatto sentire in modo netto anche su parte dell’Europa Centro-Settentrionale, fatta eccezione per le nazioni scandinave. Viceversa, va sottolineato che anche le zone centro-meridionali della Penisola Iberica, come l’Italia, hanno sperimentato una parentesi meteo più fresca.
PIOGGE ANOMALE – Abbiamo più volte evidenziato la rarità di un vortice ciclonico che è affondato così efficacemente sul Mediterraneo e si è andato ad incastrare verso i mari meridionali italiani. Le regioni del Sud Italia, dove la siccità estiva è un fatto del tutto normale, hanno risentito di condizioni meteo molto instabili ed a tratti perturbate: le piogge hanno colpito intensamente, ma a macchia di leopardo, determinando scenari meteo dalle parvenze autunnali. In alcune località è scesa molta più pioggia di quella che è lecito attendersi nel corso di tutta l’estate. Intense precipitazioni hanno colpito anche il comparto balcanico, dove si sono rivelati molto acuti i contrasti con aria più calda che ha continuato a salire dal Mediterraneo Orientale verso il Mar Nero.