INVERNO TUTT’ALTRO CHE DOMO – Gelo e neve continuano ad imperversare in diverse zone dell’Europa Centro-Settentrionale, mentre nella prossima settimana (prima di Pasqua) nuovi apporti d’aria fredda artica potrebbero sprofondare nuovamente più a sud, andando a coinvolgere nuovamente almeno in parte anche l’Italia. Cosa sta succedendo all’Italia? E’ evidente che vi è un’anomalia nello schema della circolazione generale dell’atmosfera, legata ad un Vortice Polare in una fase di debolezza estrema. Al posto del Vortice Polare, nient’altro che quella depressione fredda in quota stabilmente sopra il Polo Nord, domina un’alta pressione: in questo modo i brandelli gelidi del Vortice Polare si sono spinti a latitudini più basse e sono responsabili della recente e reiterata fase invernale che ancora non allenta la presa in gran parte d’Europa.
OSCILLAZIONE ARTICA A PICCO – L’impronta meteo ancora invernale, che si avverte anche in Europa, è come se derivasse dagli effetti a lunga gittata connessi al major stratwarming avvenuto nello scorso mese di gennaio. Il Vortice Polare ha ceduto con molta gradualità ed ora tarda a mostrare segni di ripresa. In questo mese di marzo si è ulteriormente indebolito, come confermato dall’andamento dell’indice d’oscillazione artica, che misura la differenza di pressione fra le zone polari e le medie latitudini. Notiamo come il valore è sceso in questa fase addirittura poco sotto i -5, un valore mai toccato nel corso di tutto l’inverno e fra i più bassi in assoluto che si siano mai registrati nel mese di marzo: solo nel 1970 a marzo l’indice d’oscillazione artica era sceso su valori più bassi di quelli attuali.