Dopo un periodo più mite della media sovente si profila una fase più rigida, alle volte anche molto fredda, quasi ad avvalorare la teoria della compensazione.
Per fare previsioni sul resto dell’inverno disponiamo di indici climatici, astronomici, di proverbi e detti popolari, anche se fra loro c’è un’evidente differenza nei propositi.
Nel frattempo sono trascorsi oltre 60 giorni dal 1° novembre, quando l’Italia venne interessata da una fase di freddo dalle caratteristiche invernali.
Novembre è un mese dell’autunno, tuttavia essendo la porta dell’inverno ho ritenuto utile usare i rilevamenti di novembre e di dicembre per sviluppare un confronto tra le anomalie termiche del lontano 1955 e del 2006, tutto ciò per curiosità, non per tirar fuori una previsione meteo o annunciare il gelo!
La fine del 1955 era stato, così si dice, un periodo mite per l’Italia. Anche gennaio 1956 fu relativamente mite, eppure il febbraio per l’Europa fu così rigido che non necessita di presentazioni.
Il periodo novembre-dicembre 2006 è stato mite su tutto l’Emisfero in misura notevolmente maggiore a quello del 1955, pertanto il raffronto per alimentare ipotesi di un gelido febbraio ne dovrebbe tener conto.
La cartina delle anomalie termiche a 850 hPa del 2006, nella sola visione d’insieme è più che eloquente dato che vi prevalgono i classici colori del più caldo della norma.
Lo stesso periodo, ma nel 1955, si presentò decisamente rigido su buona parte dell’America del Nord, con gravi anomalie sino a -8°C in Alaska e Canada occidentale. Ulteriori notevoli anomalie le vediamo anche negli Stati Uniti orientali, specie nella regione dei Grandi Laghi. In Europa non si rilevano anomalie, le temperature a 850 hPa furono nella media. Si noti il freddo nella Russia europea con valori sotto la norma sino alla Siberia.
Nel 2006, come già detto, le anomalie sono state fortissime, direi gravi su tutto l’Emisfero Boreale. La temperature per ben due mesi è stata sopra la media in tutta la Russia, sia quella europea che l’asiatica, così come in Siberia. Caldo più della media a 850 hPa in quasi tutto l’Artico. Quasi tutto il Nord America ha presentato anomalie verso il caldo, specie nella regione dei Grandi Laghi. Le uniche anomalie verso il freddo si rilevano nel Nord Africa, nel Mar Caspio e nel Medio Oriente.
Si osservi come in tutto l’Emisfero Nord prevalga l’anomalia con temperature superiori alla norma, con dati assolutamente differenti, in quanto più caldi di quello che fu il periodo novembre e dicembre 1955.
Il gennaio 1956 vide un riscaldamento sensibile del Nord America ed un raffreddamento del Nord Europa, mentre in tutta la Siberia, sempre a 850 hPa, erano presenti valori generalmente nella media.
Ma cosa potrà succedere per il futuro. Per il gennaio 2007 si possono ipotizzare concrete linee di tendenza per i primi 15 giorni, e neppure in questa fase si avrà un raffreddamento della Russia europea. Le differenze verso il caldo rispetto all’inverno 1955/56 sono straordinarie, eppure dar da oggi l’inverno finito non è corretto, tuttavia un febbraio gelido, semmai ci sarà, sarà un evidente effetto dell’estremizzazione del clima.