IL FREDDO D’OTTOBRE – Per alcune zone della parte est dell’Europa Orientale abbiamo già dedicato ampio spazio all’eccezionalità di quanto avvenuto in termini di nevicate e freddo precoce. Anche in quest’avvio di settimana permangono in alcune aree le ultime sacche di un episodio di freddo intenso che va ormai allentando la morsa. Tra le nazioni più colpite [url=https://www.meteogiornale.it/notizia/29430-1-romania-inizio-ottobre-piu-freddo-dal-1929]spicca la Romania,[/url] dove i primi giorni d’ottobre sono stati i più freddi che si ricordino dal 1929, ma anche in [url=https://www.meteogiornale.it/notizia/29482-1-gelo-anche-in-bulgaria-mai-cosi-freddo-da-100-anni]Bulgaria un gelo di questa entità in avvio d’ottobre non si era mai verificato negli ultimi 100 anni.[/url] Osservando la cartina delle anomalie termiche (vedi sopra), giungono assolute conferme: il cuore del freddo anomalo (fino a 7-9 gradi sotto le medie), nel periodo fra il 29 settembre ed il 5 ottobre, si è concentrato tra sud dell’Ucraina, Romania e parte settentrionale della Bulgaria.
ANDAMENTO PRECIPITAZIONI – Non ha fatto però solo freddo, l’Europa è stata spaccata a metà: sul lato occidentale ha prevalso invece una circolazione opposta ben più calda, con temperature sopra la norma fino a 4-5 gradi. A contribuire a questi forti divari, un vigoroso anticiclone sul Nord Europa, che ha fatto discendere le correnti fredde verso il lato est del Continente, bloccando nel contempo i flussi perturbati atlantici. La lenta avanzata di un fronte atlantico ha prodotto la risalita d’aria più calda verso l’Europa Occidentale, seguita poi dal peggioramento vigoroso con maltempo e temporali anche violenti: le precipitazioni hanno coinvolto le nazioni occidentali, quelle mediterranee ed i Balcani. In queste ultime zone, si sono avute nevicate precoci laddove vi è stata l’interazione dell’aria più fredda, specie tra Bulgaria e Romania.