L’enorme deficit accumulato nel corso dell’estate, fino allo storico minimo di settembre, si è parzialmente colmato. Nelle ultime settimane la calotta artica aveva infatti mostrato incoraggianti segni di recupero, tanto da riportarsi temporaneamente sui livelli del 2011 superando al tempo stesso il 2007, che detiene le peggiori performance assolute per quanto riguarda buona parte del mese d’ottobre. Quando abbiamo da poco superato i 300 giorni dall’inizio dell’anno, la situazione attuale vede una parziale frenata, per effetto probabilmente della recente debolezza del Vortice Polare: il 2012 appare appaiato al 2007, detenendo i record negativi per quanto concerne i primi giorni di novembre (nel grafico sottostante, la linea gialla mostra l’andamento dell’anno attuale).
Nonostante il recupero, l’attuale estensione dei ghiacci marini si mantiene ben sottomedia e mancano oltre 2 milioni di chilometri quadrati per raggiungere i valori medi registrati dal 1979. Cosa accadrà ora con l’inverno? Difficile dirlo, ma non dobbiamo lasciarci trarre in inganno se vi dovessero essere eventuali crescite d’espansione anche voluminose, in quanto negli ultimi talvolta si assiste a sbalzi importanti fra l’inverno e l’estate. Non dimentichiamo che il minimo storico di settembre 2012 era stato preceduto da un ottimo trend primaverile nel quale i ghiacciai avevano raggiunto i valori medi tipici. Tuttavia gran parte di quei ghiacci erano di nuova formazione e pertanto molto sottili, tali da scomparire rapidamente.