EUROPA IN BALIA DEL VORTICE NORD-ATLANTICO – E’ proprio cambiato tutto rispetto ad alcune settimane fa: erano gli ultimi giorni di marzo quando ci trascinavamo una situazione statica di lungo periodo, con l’anticiclone che appariva come un baluardo davvero impossibile da scalfire su oltre mezza Europa, mentre le discese fredde artiche ed i rigori tardivi dell’inverno colpivano con enfasi le estreme aree orientali dell’Europa e la Russia. Ora la situazione appare l’esatto opposto, nel senso che una vasta depressione ha preso il posto dell’anticiclone: anche l’ultima settimana è trascorsa con clima perturbato e relativamente freddo sull’Europa Occidentale e parte di quella Centrale. L’Italia non ha fatto eccezione e hanno prevalso scarti termici debolmente negativi rispetto alla norma.
IL QUADRO DELLE ANOMALIE TERMICHE – Il periodo dal 15 al 21 aprile ha quindi visto il predominio schiacciante delle perturbazioni atlantiche ed il lato occidentale europeo è stato esposto alle discese d’aria fredda nordica che hanno continuamente alimentato il robusto vortice depressionario sul Regno Unito. Tutta l’Europa Occidentale ha avuto anomalie termiche diffuse, fino a 3°C al di sotto del normale, ma con scarti ancora più accentuate per quanto concerne la Spagna. Diverso invece lo scenario sulla parte orientale del Continente che, trovandosi ai margini dell’influenza ciclonica britannoca, ha risentito dell’aria più calda dai quadranti meridionali messa in moto dalla stessa depressione euro-atlantica. In particolare, il caldo anomalo è risalito sulla Russia, con i primi 30° sulle aree meridionali: lungo il distretto del fiume Volga si sono avute inondazioni per il repentino scioglimento delle nevi invernali.