EUROPA DIVISA FRA OVEST ED EST – Dopo la lunga parentesi fredda invernale, dicembre ha gradualmente cambiato passo. Le anomalie termiche della settimana compresa fra il 16 ed il 22 dicembre mostrano un Continente sostanzialmente spaccato su due fronti: sulle nazioni orientali ha predominato il grande gelo, con scarti di temperatura rispetto alla norma anche di oltre 8-10 gradi. Viceversa, il respiro mite atlantico ha dominato sulle nazioni occidentali dell’Europa, con temperature che, tra la Francia e la Penisola Iberica, si sono assestate su valori sopra la media di 3-5 gradi. Anche l’Italia ha beneficiato in parte dell’addolcimento termico dovuto alla circolazione atlantica, anche se alcune aree del Centro-Nord si è avuto ancora un po’ più freddo della norma, soprattutto per effetto delle inversioni termiche nelle valli e nelle pianure.
PIOGGE AD OVEST DEL CONTINENTE – La mitezza del flusso atlantico ha comportato l’ingresso di sistemi perturbati, associati a piogge che localmente sono risultate molto significative sulle nazioni occidentali dell’Europa. L’Anticiclone Russo, proteso fin sulle nazioni orientali dell’Europa, ha infatti posto un blocco al moto verso est delle perturbazioni, le quali hanno così sfogato la loro energia, in termini di pioggia, sulla parte ovest del Continente. Francia, Belgio e Gran Bretagna sono state le più penalizzate dal maltempo, che hanno avuto anche ripercussioni alluvioni per quanto concerne le Isole Britanniche. Sulla Penisola Iberica le piogge sono state scarse, per via di una protezione anticiclonica che ha impedito l’eccessivo abbassamento di latitudine del flusso perturbato atlantico.