Dopo una prima metà di dicembre piuttosto fredda su quasi tutta Europa, l’addolcimento termico era già iniziato prima di Natale a partire dalle nazioni occidentali del Continente: le correnti miti atlantiche hanno scalzato il grande gelo respingendolo sempre più verso est. Questa situazione si è ulteriormente accentuata nel corso delle festività natalizie: come si evince dalla mappa sottostante (fonte NOAA), riferita al periodo di giorni fra il 23 ed il 29 dicembre, le anomalie termiche sono state quasi ovunque positive sull’Europa, fatta eccezione per i settori baltico-scandinavi e le nazioni più orientali dove localmente si sono avuti lievi scarti negativi.
Le maggiori anomalie termiche positive si sono registrate fra Francia, Belgio, Germania e regione nord-alpina, con valori di temperature che sono stati localmente superiori rispetto agli standard anche di oltre 6-7 gradi. La fase calda del periodo natalizio è stata maggiore in montagna, con il caldo anomalo che ha coinvolto appieno anche le zone alpine. Anche sull’Italia si sono registrati quasi ovunque scarti al di sopra della norma fra 1 e 3 gradi, ben più lievi di quelli riscontrati a nord delle Alpi, come si può appurare osservando la cartina in basso.