Caldo che ha coinvolto non soltanto l’Italia, ma l’Europa intera. E se la parola caldo vi fa storcere il naso, allora forse è meglio parlare di anomalie termiche. Si osservi la mappa:
Per chi ancora non la conoscesse, è nient’altro che la rappresentazione grafica delle anomalie termiche rispetto a una media di riferimento (per poter fare un raffronto statisticamente significativo si utilizzano le medie almeno trentennali e nello specifico il range temporale 1981-2010). Le varie tonalità del rosso parlano di anomalie positive rilevanti: notiamo un’Europa praticamente in fiamme, laddove gli scostamenti rispetto alla media hanno superato abbondantemente e diffusamente 5°C.
Andiamo in Italia. Sulle Alpi sono stati registrati gli scostamenti maggiori: 5-6°C, circa 7°C nelle zone confinali. Nelle altre regioni si evincono deviazioni nell’ordine di 1-2°C, ma localmente si arriva a 3°C (come ad esempio nel caso della Sardegna orientale).
E’ interessante notare come in vari tratti costieri dello stivale le temperature si siano mantenute grossomodo in linea con le medie del periodo. Questo perché nebbie e nubi basse hanno inciso enormemente. Così come ha inciso il fenomeno dell’inversione termica, altrimenti staremmo qui a parlare di un periodo di caldo senza precedenti.