LA SVOLTA SETTEMBRINA – [url=https://www.meteogiornale.it/notizia/24684-1-il-cambio-di-rotta-meteorologica-di-settembre]Come ben sottolineato dal collega Aldo Meschiari[/url], settembre è stato vivacemente dinamico con una svolta ad inizio mese che ha sostanzialmente spazzato via l’estate, perlomeno con quelle caratteristiche che avevano dominato quasi senza soluzione di continuità per gran parte del trimestre caldo. Le ultime settimane hanno visto vicende meteo alterne e brusci sbalzi termici, un classico nelle fasi di transizione, con ciclogenesi sul Mediterraneo. Ora sembra ripresentarsi parzialmente, con le dovute differenze, quello scenario meteo con cui abbiamo avuto spesso a che fare durante tutta l’estate, ovvero gli affondi perturbati verso l’Atlantico e l’Iberia, con la contestuale risalita di promontori anticicloni africani verso il Mediterraneo Centro-Orientale, Balcani e Mar Nero. Naturalmente la saccatura atlantica è ben più vigorosa e si mostra quindi capace di invadere, con il proprio flusso perturbato, le regioni del Nord Italia, mentre invece sul Sud è tornato un clima da tarda estate, con impennate termiche notevoli.
RICADUTA AFRICANA – I fattori climatici che avevano determinato la seconda estate più calda di sempre non sono d’altronde stati completamente assorbiti e pertanto una ripetizione di determinate configurazioni bariche non deve stupire più di tanto. A cosa ci riferiamo? Anzitutto alle anomalie termiche oceaniche: resta una zona relativamente fredda nel Medio Atlantico, in corrispondenza dell’Arcipelago delle Azzorre, a cui fanno da contraltare acque più calde sull’Atlantico Settentrionale, ma anche sul tratto delle Canarie e coste del Marocco. In questo modo il getto perturbato viene attirato verso ovest, facendo così il gioco dei blocchi anticiclonici sulla parte centro-orientale euro-mediterranea. Non va poi trascurato il ruolo della linea di convergenza intertropicale (ITCZ), ben sopra la norma in questa fase stagionale e che è addirittura aumentata in modo anomalo di latitudine dall’11 al 20 settembre rispetto alla prima decade, soprattutto per quanto concerne la porzione centro-orientale del Continente Africano.