Prima l’incapacità degli affondi perturbati di penetrare fin sul Mediterraneo ed ora la tenace alta pressione che negli ultimi giorni si è impadronita di molte zone d’Europa, supportata da un’energica alimentazione di matrice sub-tropicale: è un autunno che stenta non poco a presentare il suo aspetto più tipico, nonostante una parte centrale del mese nella quale abbiamo visto giungere masse d’aria piuttosto fresche. Mancano però le vere e proprie perturbazioni atlantiche, costrette ad un ruolo tutto sommato marginale. Non a caso, una parte degli episodi piovosi delle ultime settimane sono stati determinati da apporti instabili di natura nord-africana, che hanno più direttamente coinvolto il Sud e le Isole.
Questo ritardo della stagione con conseguenti fasi settembrine simil-estive, nonostante la rottura della vera estate avvenuta a fine agosto. Fra le cause non va trascurato il ruolo della linea d’interconvergenza tropicale, rimasto ben sopra la norma nelle ultime settimane soprattutto sulla porzione centro-occidentale del Continente Africano. Gli ultimissimi dati indicano una flessione ed abbassamento di latitudine rispetto al periodo precedente (la mappa in basso con la linea rossa la posizione attuale dell’ITCZ rispetto alla linea gialla che ha rappresentato la posizione dell’ITCZ nella prima decade mensile), ma non tale da agevolare una vera e propria svolta autunnale, che potrebbe stentare anche ad inizio ottobre, a causa di altre anomalie bariche a livello europeo.